Alcuni giorni fa alcune previsioni ipotizzavano un calo medio delle temperature in Italia di 7/8°C in 48 ore. La previsione non si è rilevata totalmente corretta, ma nemmeno distante dalla realtà.
Il calo medio della temperatura, sulla base di un campione di 90 stazioni di rilevamento meteo del circuito AM/ENAV, rilevati dai messaggi synop e dal sito www.meteoam.it, e’ stato di 5.6°c.
Analizzando meglio i dati si scopre che sul campione di 90 localita’ prese in esame, in 26 casi l’abbassamento di temperatura e’ stato superiore ai 7 gradi. Nel 30% circa dei casi la previsione è stata quindi rispettata.
In particolare, valli alpine del nord-est, pianura veneto-friulana, coste tirreniche centrali, centro-sud versante adriatico e Sardegna, sono le zone dove il calo si e’ avvertito maggiormente.
Al Monte Terminillo dal 22 al 24 dicembre si sono persi 11.9°C, a Dobbiaco 11.8°C, a Campobasso 10.6°C e, tra le città più importanti, Napoli si pone in vetta con -7.7°C seguita da Roma con -7.3°C.
Estremamente limitato al contrario il calo delle temperature nelle zone dove ha soffiato la bora. In Romagna si va dai -0.15°C di Forlì ai -0.8°C di Cervia, passando per i -0.5°C di Rimini, ad Ancona si sono persi 2 gradi tondi, così tra Milano e Bergamo. In queste zone tuttavia, il freddo è giunto appena nella giornata di ieri e si farà presumibilmente sentire maggiormente oggi 25 dicembre.
L’aria fredda di origine artica infatti, come spiegato in altri articoli, non si trasferisce immediatamente al suolo come quella di origine siberiana, specie nelle zone non interessate da precipitazioni. Il vento di bora che ha soffiato sull’alto Adriatico, provenendo da terre non particolarmente fredde, ha ulteriormente rallentato il travaso dell’aria fredda dalle alte quote verso il suolo nelle zone esposte.
La conferma sono le minime odierne che, se già in rialzo in alcune zone, specie in quota (-14.4°C al Pian Rosa), sono in altre in ulteriore discesa e su valori davvero bassi per il periodo, anche di oltre 5 gradi sotto le medie stagionali. In tutta la Pianura Padana le minime della Notte di Natale, sono state comprese tra -6°C e -10°C, con pochissime eccezioni più miti (la solita Milano con -5.9°C) o ulteriormente più rigide (Vicenza -10.6°C). Da rimarcare la gelata di Cagliari, dove si sono raggiunti i -0.4°C.
Questi invece i valori più significativi dei giorni scorsi. Alla stazione del Pian Rosa, a quasi 3500 metri di quota, recentemente riattivata, si sono misurati -29°C, a Dobbiaco, a 1200 metri in Val Pusteria -20.4°C, all’aeroporto della Malpensa -12.7°C, sul Monte Terminillo a 1800 metri di quota -14.2°C.
Con 3.03°C di media (sul campione delle 90 stazioni di rilevamento), la giornata di ieri 24 dicembre è stata nettamente la più fredda del mese e circa 3 gradi più fredda della norma. Nelle due precedenti ondate di freddo, la temperatura media non era scesa sotto i 4.54°C del giorno 17 e i 4.84°C del giorno 8, tuttavia tra il giorno 6 e il giorno 8 dicembre il calo medio in Italia è stato di 6.9°C, 1.3°C maggiore di quello avuto tra il 22 e il 24 dicembre.