Ieri le prime avvisaglie, oggi le conferme. Gli scenari artici ipotizzati 24 ore fa dal modello americano GFS (e non solo) potrebbero effettivamente avere una loro valenza. Inutile soffermarsi sull’esatta dinamica, visto l’arco temporale troppo ampio, piuttosto crediamo sia fondamentale sottolineare alcune importantissime manovre bariche. La prima fra tutte è la strutturazione di un blocco anticiclonico atlantico, che andrebbe a tirar giù un nucleo freddissimo del Vortice Polare. Quest’ultimo, dopo un temporaneo riaccomparmento, potrebbe subire una brusca frenata evidenziando una modifica strutturale sostanziale.
L’innesco arriverebbe da un’altra spinta anticiclonica, non visibile nell’immagine ma fondamentale perché si realizzi la dinamica in oggetto: quella dell’Alta Aleutinica. Collocata sul Pacifico, a ridosso delle coste nord americane, tale Alta Pressione potrebbe intrudere il Circolo Polare Artico causando un approfondimento ciclonico sostanziale negli States orientali. La vorticità in tal sede si rivelerà essenziale nell’elevazione dell’Azzorriano e in tal senso altri modelli (l’europeo ECMWF, giusto per citarvi un esempio) sembrano limitare l’azione ciclonica e conseguentemente la formazione del blocco oceanico.
E’ bene non scordarsi che stiamo analizzando ipotesi evolutive a lungo raggio, peraltro non univoche. Non ci stancheremo mai di predicare prudenza ed è per questo che vi invitiamo a non prendere quanto detto finora per oro colato.