Non era cosa nota, ma si supponeva, e la notizia è di dominio pubblico, ed è stata ospitata dall’autorevole rivista scientifica Nature.com.
I Tropici nel periodo 1945-1980 hanno iniziato a fluttuare verso i Poli, e attualmente il Tropico del Cancro (quello del nostro emisfero) avrebbe raggiunto la latitudine 40° nord. Ovvero Napoli (40°50’N) e all’incirca Roma (41°53’35″N).
L’affermazione sconvolge abbastanza anche il sottoscritto, che prima di riportarla sul Meteo Giornale ha voluto reperire la notizia da varie fonti.
Secondo gli studi, quanto è avvenuto non è affatto una novità, è capitato anche nel passato, e ha influenzato ovviamente l’intero clima terrestre.
Pertanto definire le nostre estati tropicali è corretto, altro che simil tropicali, altro che piogge simil monsoniche dei violenti nubifragi.
Da quanto si apprende, è soprattutto dal 1980 in poi che la fascia tropicale si è allargata a dismisura.
Cos’è il Tropico?
Il Tropico rappresenta la massima latitudine, a nord e a sud dell’Equatore, alle quali il Sole può raggiungere il suo Zenit; per entrambi gli emisferi ciò avviene in occasione dei rispettivi solstizi estivi, intorno al 21 giugno per l’emisfero nord e al 21 dicembre per l’emisfero sud.
Lo Zenit è il punto immaginario che sta esattamente sopra la testa dell’osservatore. Quindi, al Solstizio d’Estate, in tale punto che in Astronomia è rappresentato dal Tropico, il Sole a mezzogiorno ora locale, sta allo Zenit, ovvero è sopra la testa dell’osservatore, e le ombre vengono quasi azzerate.
“Il Tropico climatico” è quell’insieme di fattori del clima e della circolazione atmosferica che viene definito tropicale. Questo è fortemente influenzato dalla Cella di Hadley. In prossimità dei Tropici i climi sono semi aridi, o anche desertici, ma non è ovunque così, esempio in Brasile le piogge sono abbondanti, mentre nel Sahara quasi assenti.
Un elemento comune dei climi tropicali sono il caldo e i fenomeni atmosferici precipitativi violenti.
Secondo gli studiosi a favorire le variazioni della posizione dei Tropici è stata la cella di Hadley a causa dei cambiamenti climatici planetari, che non è detto siano indotti dall’uomo.
La Cella di Hadley è una circolazione atmosferica tipicamente convettiva (aria calda che sale verso l’alto), che interessa l’atmosfera tropicale generando un’ascesa (salita) di aria calda nei pressi dell’Equatore .
Questa circolazione è strettamente collegata alla presenza degli Alisei (venti periodici), delle piogge tropicali, ai deserti subtropicali e delle Correnti a Getto (correnti di alta quota). Insomma, per intenderci, è un insieme di fattori complessi.
Cosa vuol dire per noi la teoria pubblicata da Nature.com?
Che nelle stagioni estive, l’area tropicale tenderà ad espandersi. Questa nel nostro emisfero raggiunge metà dell’Italia (circa 40 gradi latitudine nord e oltre) e genera cambiamenti climatici a catena, con una serie di anomalie come ad esempio la quasi perpetua presenza dell’Anticiclone Nord Africano.
Ma attenzione, anche la siccità invernale potrebbe essere una conseguenza dello spostamento dei Tropici climatici, così anche la modifica delle stagioni.
L’argomento è estremamente complesso, e ci torneremo nel futuro, anche perché ha conseguenze dirette con le stagioni.
Di certo non passa giorno che vi sono scoperte e pubblicazioni che a volte lasciano sbigottiti. Da parte nostre prima di pubblicare queste notizie, consultiamo svariate fonti, esclusivamente autorevoli e scientifiche, poi si sa la scienza non è esatta, e ha un margine di errore.
Ma questo non può portarci a sottovalutare e ignorare le scoperte scientifiche.