Nel pomeriggio di mercoledì, improvvisi e violenti temporali si sono abbattuti su varie località dell’Italia centro meridionale. Dietro questi temporali si sono celati occasionalmente rovesci di notevole intensità, accompagnati persino da violente grandinate, in molti casi anche di ingente portata, con accumuli importanti. A lato, abbiamo un esempio della grandine che si è abbattuta in un paese laziale a sud di Viterbo, tanto da lasciare una consistente imbiancata al suolo (circa 5 centimetri di accumulo sulle strade) tale da poter sembrare neve. Per liberare le strade dalla grandine, è dovuto persino intervenire lo spazzaneve.
I moti convettivi di ieri sono stati una conseguenza del riscaldamento al suolo, operato da un parziale ma alquanto efficace soleggiamento mattutino, che ha vivacemente contrastato con uno scorrimento di masse d’aria più fredde ed instabili alle quote superiori dell’atmosfera. La grandine è una meteora che si forma ad un’altezza delle nubi piuttosto importante, ma che in questo periodo, si sviluppa anche a quote più basse, e quindi non sono rare, durante gli eventi convettivi, importanti grandinate.
Per fortuna, di solito, ma non è sempre così, i chicchi di grandine cadono con dimensioni inferiori a 1 cm di diametro, senza essere talvolta distruttive come può facilmente accadere durante il semestre caldo, quando l’energia in gioco ed i moti convettivi consentono alla grandine di potersi ingrossare maggiormente nell’atmosfera, prima di precipitare al suolo.
I recenti episodi grandinigeni, avvenuti assieme ai rovesci temporaleschi sviluppatisi in pieno pomeriggio sulle aree interne appenniniche, rappresentano dunque una chiara testimonianza del fatto che ci avviamo pienamente nella stagione di transizione. Nel mese di Marzo, ormai alle porte, il soleggiamento ha già le potenzialità per innescare localmente i tipici processi d’instabilità del semestre caldo, quello che va ad Aprile a Settembre.