Il Nord Italia patisce gli effetti delle rapide fluttuazioni del clima. Si era parlato a lungo di caldo e di scarsa pioggia, invece agosto ha portato le attese grandi piogge che hanno ridato acqua ai fiumi e torrenti.
E’ piovuto in maggior misura nel settore orientale, molto meno in quello occidentale a causa delle correnti occidentali che qui sono giunte meno attive e per la maggiore vicinanza dei centri di alta pressione attivi nel Mediterraneo occidentale. In alcune località del settore occidentale prosegue la fase di clima siccitoso.
La piovosità tocca i 200 millimetri nei fondovalle prealpini, un valore che sale sensibilmente nei primi rilievi, tanto che si stima che questo è stato il mese d’agosto tra i più piovosi degli ultimi 120 anni.
Alle piogge intense ha fatto seguito una diffusa anomalia delle temperature verso il basso, ma non una situazione termica eccezionale, tranne che brevi periodi di freddo.
Inoltre nella zona il cielo è stato diffusamente nuvoloso e tutto ciò ha sensibilmente attenuato l’evotraspirazione delle piante, che come si sa, viene incrementata anche dal vento.
Su quasi tutto il Nord Italia i prati sono rinverditi, e si vedono i classici colori dell’estate in un volgere verso un non troppo lontano Autunno, ciò anche se nei prossimi giorni ci sarà un aumento della temperatura.
Per questa regione è tuttavia in atto una situazione anomala che attenua le forti deviazioni dalla norma che abbiamo visto nei primi sette mesi dell’anno.
Le piogge sono state poco abbondanti nella bassa Val Padana centrale e si attende il mese di settembre per poter contare con una fase piovosa più equilibrata. Ma si sa, il cambiamento climatico è ormai divenuto una realtà, così che d’inverno potrebbe tornare la siccità.