Sta diventando un ricordo il ponte anticiclonico che solo ieri si era palesato sul centro Europa tra l’alta oceanica e quella delle zone russe.
L’anticiclone delle Azzorre riprende la via del grande nord, portando le sue isobare addirittura in zona nordamericana, per congiungersi con figura analoga di origine artica-canadese, lasciando aperta la strada del bacino del Mediterraneo.
La sua protezione vale ora solo per la penisola iberica che, come evidenzia il satellite gode di cieli sgombri da nubi e di un gradevole percorso primaverile con temperature che specie nel settore meridionale sono davvero piacevoli.
Come avevo accennato ieri, è entrato nel comparto francese il fronte freddo legato alla profonda depressione che ha il suo centro principale a nord dell’Islanda, ma che ha generato un figlio nel vortice depressionario che si trova a ridosso dell’Irlanda e che convoglia aria di origine artica riconoscibile dalle numerose masse di nubi cumuliformi che invadono l’area oceanica, dimostrando come tutta la struttura depressionaria stia ruotando con asse nord sud, sotto la spinta meridiana dell’alta oceanica di nuovo velleitaria verso il grande nord.
Aria fredda quindi è entrata ed entrerà ancora sul Regno Unito e la penisola scandinava, mentre ancora è ancorata alle coste bretoni a causa di un cuneo anticiclonico che ne rallenta l’avanzata verso levante; i cieli francesi, comunque portano il segno di un cambiamento, così come quelli dell’Europa centrale, dove un lungo fronte complesso, formato da rami freddi e caldi in sequenza, sta generando nubi e precipitazioni, specie sul Benelux.
Ad est, si evidenzia nell’area compresa tra Bielorussia Ucraina Romania ed Ungheria, il dominio della figura altopressoria che governa il lato orientale del continente garantendo una certa assenza di precipitazioni ed una maggiore insolazione in un contesto termico primaverile che caratterizza tutta l’area orientale europea, grazie alla presenza di un flusso meridionale di correnti provenienti dal settore mediorientale.
Il bacino del Mediterraneo guarisce lentamente dalla situazione depressionaria che ancora apporta precipitazioni lungo il settore meridionale italiano e quello adriatico, così come su quello balcanico; ma il tutto sarà in progressivo colmamento, in un contesto che resta comunque improntato all’estrema variabilità, con manifestazioni temporalesche.
Sappiamo da altri articoli che il futuro non parla di stabilità: attendiamo infatti per il week-end un nuovo peggioramento, con richiamo di correnti meridionali e quindi un maggior coinvolgimento delle aree nordoccidentali della nostra penisola così come del settore tirrenico, con apporti precipitativi anche consistenti, tali da attivare allerta meteo.
La costante tendenza dell’alta oceanica a slanci meridiani, allontana la stabilità dal nostro paese e dall’Europa tutta, che resta favorevolmente soggetta a scambi meridiani con affondi artici sempre in agguato specie sul comparto centro occidentale del continente.