Assodato che la prossima settimana la trascorreremo in compagnia dell’alta pressione, con clima mite e godibile, verifichiamo le possibilità che il mese di novembre possa portare in serbo una gelida incursione fredda dalla Russia. Il modello GFS è quello che, nell’emissione di questa mattina, crede maggiormente all’ipotesi di una bomba fredda dalla Russia in rotta verso i Balcani e l’Italia: lo sfondamento del nucleo freddo verso ovest sarebbe incentivato da un blocco anticiclonico disteso dalla Penisola Iberica fino alla Scandinavia, supportato da risalite di masse d’aria calde sub-tropicali. Le due cartine in basso (altezza dei geopotenziali a 500 hPa ed isoterme all’altezza di 850 hPa) appaiono a tal riguardo eloquenti e mostrano un vero vortice gelido, il quale sarebbe foriero d’instabilità e nevicate a bassa quota. Si tratta di proiezioni a 10 giorni, ecco perché al momento possiamo solo scrutare questi scenari, senza però attenderci eccessiva attendibilità.
Il modello ECMWF ipotizza anch’esso scenari di cambiamento per i primi giorni di Novembre, dopo la lunga parentesi anticiclonica di fine Ottobre. Tuttavia, rispetto al modello GFS visto sopra, non vi sarebbe nessuna bomba fredda in rotta verso l’Italia, ma solo una circolazione assai fresca di matrice orientale, richiamata da un vortice depressionario sui mari meridionali della Penisola. In sintesi, lo scenario del modello europeo sarebbe favorevole ad un peggioramento con maltempo al Centro-Sud, ma non all’incursione di una severa ondata di freddo da nord/est.
Valutiamo infine un altro modello che ci fornisce proiezioni a così lungo termine, fino a 10 giorni di previsione. Si tratta del modello canadese GEM, il quale conferma per l’inizio Novembre una possibile colata fredda dalla Russia verso il Mar Nero, ma senza il diretto coinvolgimento dell’Italia che resterebbe sotto la protezione di una potente campana anticiclonica, i cui massimi risulterebbero collocati sul comparto occidentale europeo.