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Grande neve in Est Europa, caldo feroce dall’Egitto al Sud Russia

di Giovanni Staiano
16 Mar 2013 - 08:31
in Senza categoria
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Webcam nevosa di Pecs (Ungheria), alle 7 di venerdì 15 marzo. Nella seconda immagine, autostrada ungherese bloccata dalla neve. Fonti immagini www.pecs.hu e www.heute.at
grandi nevicate in europa orientale caldo feroce dall egitto alla russia meridionale 26909 1 2 - Grande neve in Est Europa, caldo feroce dall'Egitto al Sud Russia
L’ondata di gelo e neve che ha investito l’Europa ha raggiunto giovedì anche l’Ungheria. Nel corso della giornata di giovedì 14 marzo i forti venti e le intense nevicate hanno spezzato numerose linee elettriche e decine di migliaia di persone sono rimaste senza corrente. Le bufere di neve hanno completamente paralizzato i trasporti. Centinaia di voli sono stati annullati, i treni sono rimasti al palo e non sono mancati numerosi tra autostrade e strade ordinarie. Il più grave ha avuto luogo nei pressi del villaggio di Nagykanizsa, circa 200 km a sud ovest di Budapest. Sulla stessa strada, a 72 km dalla capitale, si è verificato un maxi-tamponamento nel quale una persona ha perso la vita e 40 sono rimaste ferite. Ci si è messo anche il vento, con raffiche talmente forti da ribaltare numerosi autoarticolati. Nella capitale alle 6 GMT di venerdì la neve ha raggiunto i 9 cm, ma ha continuato a nevicare anche nelle ore successive, cumulando un ulteriore cm. Notevoli i disagi anche in Slovacchia, dove a causa dei numerosi incidenti è stato chiuso un tratto dell’autostrada D-1 che porta da Bratislava a Zilina. La situazione è stata aggravata, anche in questo caso, dai forti venti, con raffiche sino a 110 km/h a bassa quota e a 151 km/h sui Tatra. Su questi monti, tra Slovacchia e Polonia, il termometro ha raggiunto i -20,1°C a Lomnicky Stit (m 2633) e i -18,4°C a Chopok (m 2008), dove il mento nevoso è cresciuto da 253 a 268 cm tra le 6 GMT di giovedì e la stessa ora di venerdì.

In Ungheria, odissea per 150 turisti, in prevalenza residenti in Garfagnana con qualche lucchese e qualche abitante della Valdinievole, che a bordo di tre pullman sono rimasti bloccati dalle 15,30 di giovedì sino alle 6 di venerdì sull’autostrada ungherese M7 a 220 chilometri da Budapest. Alla guida di uno dei tre bus un ex calciatore degli anni Ottanta popolarissimo in Toscana, il 54enne Walter Casarotto, ex difensore di Livorno, Lucchese e Viareggio e attualmente residente a Montecatini, che così ha dichiarato nella tarda mattinata di venerdì “È roba da terzo mondo. La protezione civile si è vista alle 3,30 di notte. Meno male che i pullman sono riscaldati e comodi perché con persone anziane (la stragrande maggioranza dei turisti è over 60) la situazione sarebbe potuta precipitare. A quell’ora di notte è arrivato sul pullman un tipo strampalato con una botticella stile San Bernardo piena di thè. Almeno fosse stato caldo, era pure freddo. Ne è toccato un bicchiere a testa per i 50 passeggeri. Poi non si è visto più nessuno. Eravamo al buio, incolonnati in mezzo ai camion, con tre gradi sottozero e un vento gelido che portava via. Alle 5 i mezzi hanno iniziato a muoversi lentamente e siamo usciti dall’autostrada imboccando la statale che costeggia il lago Balaton. Adesso siamo a 98 chilometri da Budapest e a passo d’uomo ci si avvia verso la capitale. Siamo tutti stremati e abbiamo una fame da lupi”.

Nevicate diffuse e moderate venerdì anche in Serbia, compresa la capitale Belgrado dove sono caduti circa 10 cm di neve. Gran neve anche nell’Ucraina nordoccidentale, dove tra le 18 GMT di giovedì e la stessa ora di venerdì si sono registrati 40 mm di precipitazione in forma nevosa.

Tormente di neve anche in gran parte della Bielorussia venerdì 15 marzo, con precipitazioni nevose abbondanti accompagnate da venti tra est e nordest che hanno superato in molte stazioni i 65 km/h. Solo nel sudest del paese è risalita aria più mite e invece della neve è caduta abbondante la pioggia (37 mm a Mozyr, 34 a Vasilevici e Gomel ra le 18 GMT di giovedì e la stessa ora di venerdì). Tornando alle nevicate, 35 mm di precipitazione nevosa a Pinsk, 32 a Gorki e Zitkovici, 30 a Berezino, 27 a Kostivkovici, Bobruysr e Slavgorod. In tutte queste località, ma anche in molte altre compresa la capitale Minsk, la neve è alta tra i 40 e i 50 cm.

Gran neve a Mosca. Tra le 18 GMT di giovedì e la stessa ora di venerdì, 25 mm di precipitazione nevosa (20 dei quali nelle ultime 12 ore) sono caduti sulla capitale russa, dove il manto nevoso ha raggiunto i 70 cm. Nelle ultime ore dell’evento, però, la neve, con la temperatura salita millimetricamente sopra zero, è divenuta mista a pioggia. Mosca si sta trovando lungo la linea di scontro tra l’aria gelida che sta interessando Scandinavia e Repubbliche Baltiche e quella molto più mite che risale dalla Turchia, dove si sono raggiunti valori molto elevati, attraverso Ucraina orientale e Russia sudoccidentale.

Se la neve, associata al nucleo freddo artico, sta ora flagellando diverse zone dell’Est Europa, il gelo più cruento resta invece collocato sul comparto baltico-scandinavo, ove le temperature minime sono ancora una volta scese nella notte tra giovedì e venerdì davvero molto in basso, grazie alla serenità del cielo per un promontorio anticiclonico, che ha favorito il ristagno dell’aria gelida nei bassi strati. Fra i valori più significativi, citiamo i -37,3°C di Suolovuopmi (Norvegia), i -35,5°C e -35,1°C raggiunti nelle località finlandesi di Kevo e Sodankyla, i -34,5°C della finlandese Muonio. Valori glaciali non solo ad alte latitudini, ma anche sulle zone interne centrali, con la norvegese Roros precipitata a -33,7°C.

Dicevamo del caldo in Turchia. Venerdì temperature molto alte soprattutto sul Mar Nero, con i venti favonici discendenti dalle montagne dell’Anatolia: 32,9°C a Samsun, 30,7°C a Ordu, 30,5°C a Trabzon, 29,8°C a Giresun. Caldo anche nel settore est del paese, con 31,7°C a Iskenderun. Nel sudovest della Russia, 29,5°C a Majkop, 28,2°C a Krasnodar, 25,7°C a Wladikavkaz.

La massa d’aria calda che sta risalendo fino alla regione moscovita proviene dall’Africa nordorientale, dove venerdì 15 marzo si sono registrate temperature altissime in Egitto, con 40,4°C a Dakhla, 39,6°C a Luxor e Baharia, 39,4°C ad Assuan, 38,4°C a Kharga, 38,2°C ad Asyut, 37,1°C a Minya, 36,4°C al Cairo, 33,6°C a Port Said. Alcune medie delle massime di Egitto, in °C: Assuan 29,5°, Dakhla 28,1°, Luxor 27,4°, Asyut 25,1°, Minya 25,8°, Il Cairo 23,4°. Molto caldo anche in Sudan: Wad Medani 43,7°C, Gedaref 43,5°C, Abu Na’ama e Kassala 43,0°C, valori 5°/6°C superiori a quelli medi del periodo.

Venerdì 15 marzo, in Israele, Beer Sheva 36,3°C, Bat Dagan 36,2°C, Ben Gurion Airport (Tel Aviv) 35,6°C, Gerusalemme 28,1°C. 19,2° e 15,4°C le medie delle massime di marzo a Tel Aviv e Gerusalemme. Gran caldo anche in Libano, con ben 36,1°C a Beirut, 29,9°C a Tripoli, 28,9°C a Houche-al-Oumara (m 920).

L’arcipelago delle Azzorre è stato colpito da violento maltempo nei giorni scorsi. Molte perturbazioni si sono susseguite, apportando piogge intense, che hanno causato inondazioni, accompagnate da forti raffiche di vento. Mercoledì 13 marzo, numerosi grossi smottamenti si sono verificati nelle aree montuose, in particolare una grande frana presso Faial de Terra (sull’isola Sao Miguel) ha provocato 3 morti. Un’altra grossa frana è avvenuta presso Angra de Heroismo, nell’isola Terceir. Tra le 18 GMT di mercoledì e la stessa ora di giovedì, 80 mm di pioggia a Lajes, 54 a Angra de Heroismo, 43 a Funchal. Nelle 24 ore precedenti, 38 mm a Horta, 23 a Angra de Heroismo.

Ancora gelo nelle località subandine di Cile e Argentina giovedì 14 marzo, con -7,7°C a Balmaceda (Cile), -2,0°C a Esquel (Argentina), -1,4°C a Coyhaique (Cile), -0,8°C a Maquinchao (Argentina). Freddo già intenso anche nella Pampa argentina: Tandil 0,8°C, Azul 1,4°C, Dolores 2,4°C. 2,6°C la minima a Mar del Plata. Nell’area di Buenos Aires, 5,6°C la minima all’aeroporto Ezeiza, 9,8°C all’Osservatorio cittadino. Alcune medie delle minime di marzo, in °C: Buenos Aires 16,9°, Mar del Plata 12,5°, Azul 11,5°, Maquinchao 5,6°, Esquel 4,9°.

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