Tosontsengel, in Mongolia (a oltre 1700 m) ha registrato temperature minime tra -45° e -47°C tra lunedì e mercoledì scorsi, con massime intorno ai -35°C. Si tratta di temperature di circa 16°-17°C inferiori alle medie del periodo. Ancora più stupefacenti i valori della pressione atmosferica, ovviamente non quella registrata ma quella ricalcolata al livello del mare, che ha raggiunto valori vicini ai record assoluti, superando i 1080 hpa martedì notte, per raggiungere un massimo di 1092 hpa mercoledì. Il gran gelo ha attanagliato mercoledì tutta la Mongolia, con estremi termici a Ulaan-Baatar, la capitale, -33,3°/-25,8°C, molto inferiori ai valori medi del periodo. Tornando a Tosontsengel, giovedì 30 gli estremi termici sono stati -45°/-38°C, con la pressione in lento calo. Alle 5, ora locale, del 31 dicembre, si registravano 1077 hpa, con temperatura -44°C.
Ondata di freddo in Cina, grazie a una espansione verso sud dell’anticiclone siberiano, accompagnata da venti gelidi da nordest, che hanno portato l’aria fredda, con effetti sorprendenti, fino all’estremo sud del paese, risparmiando parzialmente le coste orientali (ma non quelle meridionali), fino addirittura al nord del Vietnam. Se Pechino mercoledì è scesa sotto i -10°C, evento comunque affatto raro in inverno, Wuhan, nella Cina centrale, intorno ai 30°N, faceva registrare -5°C alle 21 GMT del 30 dicembre. Alla stessa ora a Guangzhou (la “vecchia” Canton, a sud del Tropico) solo 5°C (e con cielo coperto, segnalato addirittura qualche fiocco di neve). Come detto l’aria fredda ha interessato persino parte del Vietnam del nord, dove Hanoi il 30 dicembre ha avuto temperatura compresa tra 10° e 11°C, con pioggia (ricordiamo che siamo a 20°N). A Guangzhou la media delle minime di dicembre è 11°C (record 1°C), a Wuhan -2°C (record -10°C). Hanoi ha medie di 15° e 21°C per minime e massime e un record storico di freddo di 6°C, per il mese di dicembre.
Prima neve dell’inverno 2004-2005 a Tokyo, almeno su alcuni quartieri della sterminata città, lo scorso mercoledì (estremi termici 2,4°/3,1°C nella capitale giapponese), con la neve che ha attecchito nell’immediato entroterra. Lo stesso giorno 12 cm di neve a Sendai, poco più a nord (estremi termici -1,6°/0,3°C), e ulteriore neve ad Aomori (7 mm equivalenti in pioggia), la città all’estremo nord di Honshu, dove il manto bianco ha raggiunto i 78 cm di altezza.
Piogge insolitamente generose, con neve sui rilievi, hanno interessato diverse zone dell’Asia meridionale negli ultimi giorni. In particolare, il sudest dell’Iran, gran parte dell’Afghanistan e l’ovest del Pakistan sono stati interessati da abbondanti precipitazioni. Non sono molti i dati provenienti dall’area, sufficienti però a mostrare l’intensità della perturbazione transitata. Dalbandin, nella regione pakistana desertica del Belucistan, ha ricevuto in pochi giorni (da lunedì a mercoledì) quasi 80 mm di pioggia, ovvero poco meno di quanta ne cade normalmente in un anno (84 mm). Kabul, capitale dell’Afghanistan, è stata alternativamente sotto la neve e una fredda pioggia, sia martedì che mercoledì.
Mercoledì notte le temperature sono rimaste alte sulle coste della Turchia, per effetto di una diffusa nuvolosità e dell’afflusso di aria tiepida da sud, richiamata dalla depressione sui Balcani. Antalya, nel sud del paese, non è scesa sotto i 16,0°C, mentre la media delle minime di dicembre è 7,8°C.
Mentre la maggior parte delle vaste distese della Siberia non sta vivendo un periodo esageratamente freddo, anzi localmente le temperature sono miti (si fa per dire!) per il periodo, Ojmjakon è stata nuovamente paralizzata da un gelo molto intenso. A partire da lunedì sera e fino a tutto mercoledì la temperatura non è mai salita sopra i -54°C, con minime sia martedì che mercoledì vicine ai -57°C. Per l’esattezza gli estremi di mercoledì 29 sono stati -56,9° e -54,5°C. La media delle minime del periodo è, in questo autentico “polo del freddo”, -50°C.
Mercoledì notte in Scozia le temperature sono state più alte di quanto, in questo periodo dell’anno, non faccia normalmente in pieno giorno. Per esempio a Kinloss la temperatura minima è stata 12,6°C, mentre la media delle minime di dicembre è 1,7°C e quella delle massime è di poco superiore a 7°C.
Un fronte occluso in lento movimento verso il Mar Nero occidentale ha prodotto 32 mm di pioggia a Bucarest, nelle 18 ore precedenti le 12 di giovedì 30 dicembre. In dicembre, la media pluviometrica della capitale della Romania è di 47 mm.
E’ormai stagione piena delle piogge estive in gran parte del sud dell’Africa, e segnatamente nel sudest del continente. Lusaka, in Zambia, ha ricevuto, tra il 27 e il 29 dicembre, 112 mm di pioggia. Nell’Oceano Indiano Meridionale, il 29 dicembre, registrati 78 mm all’aeroporto di Mahe, principale isola delle Seychelles, 91 a Moroni, capitale delle Comore, 128 mm a Fascene, in Madagascar.
Nelle 24 ore antecedenti le 6 GMT di giovedì 30, sono caduti 44 mm di pioggia a Nairobi, in Kenya, per effetto di intensi rovesci, tipicamente tropicali. In dicembre, la media pluviometrica della città è di 68 mm.
Ancora grandi piogge nel nord dell’Australia il 29 dicembre. Alcuni acumuli: McCluer Island 118 mm, Milingimbi 81, Borroloola 50, Darwin 25. Anche nell’isola indonesiana di Celebes le piogge sono state intense, con accumuli anche superiori ai 100 mm in 24 ore. Ancora freddo invece nel sudest dell’Australia: minime 4,1°C a Canberra, sotto zero oltre i 1500 metri circa.
Il territorio dello Yukon, nel nord del Canada, è normalmente molto freddo in inverno. Tuttavia la temperatura di Dawson di mercoledì notte, -44,9°C, è abbondantemente inferiore a quella media delle minime di dicembre, -28,9°C. A ovest di Dawson, già nel territorio dell’Alaska, da segnalare la minima di -39,0°C a Fort Yukon.
A Brownsville estremo sud del Texas, il giorno di Natale ha nevicato e la temperatura è stata -2,2°C. Solo quattro giorni dopo, il 29 dicembre, gli estremi termici sono stati 11,1°/26,7°C.