Rispetto alla fase centrale del mese, non si è praticamente quasi smosso di un millimetro il vigoroso anticiclone che domina lo scenario meteo sull’Europa: in questa terza decade del mese la barriera anticiclonica si è confermata in grandissima forma, costringendo le perturbazioni atlantiche a stare ben alla larga dal Vecchio Continente. Le temperature hanno seguito l’andamento già visto in precedenza, ponendosi in prevalenza sopra la norma soprattutto sulle nazioni settentrionali ed occidentali europee: in Scandinavia, dove è costantemente affluita aria molto mite atlantica sul bordo settentrionale dell’alta pressione, le anomalie positive hanno anche localmente superato i 5 gradi.
Nel cuore della roccaforte anticiclonica il clima è invece risultato molto più rigido: ci riferiamo alle aree carpatico-danubiane e Balcani, compresa la fascia dell’Egeo. La causa delle temperature sottomedia va in particolare ricercata non tanto nei leggeri spifferi freddi orientali, che in parte ci sono stati, quanto nelle inversioni termiche apportate dalla stagnazione anticiclonica: sulle zone pianeggianti hanno infatti dominato nebbie e nubi basse persistenti anche in pieno giorno, con conseguente mancanza di radiazione solare e freddo, se non gelo, concentrato nei bassi strati.
Il robustissimo anticiclonico ha ancora determinato un gran secco su quasi tutta l’Europa, a parte due eccezioni: la prima riguarda Galles, Scozia, Irlanda e coste norvegesi, in prima linea rispetto ai flussi perturbati atlantici. Grandi piogge hanno poi nuovamente colpite anche alcune zone che si affacciano sul Mediterraneo Centro-Occidentale, per effetto di un vortice depressionario rimasto bloccato sulle sponde nord-africane per alcuni giorni.