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Gran parte d’Europa al fresco: lieve influenza instabile su Alpi e Nord Appennino

di Mauro Meloni
09 Lug 2009 - 18:24
in Senza categoria
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Ecco la configurazione ciclonica ad occhiale che abbraccia il Nord Europa, favorendo la contestuale discesa d'aria fresca ed instabile dalle alte latitudini. L'Italia resta al margine del cattivo tempo, l'instabilità riesce parzialmente a mostrare la sua impronta solo sulle zone alpine e sulla dorsale settentrionale appenninica, ove si è facilmente sviluppata qualche nube temporalesca. Copyright 2009 Eumetsat.
Il Continente Europeo resta in gran parte sfiancato da una struttura depressionaria, che ha assunto la tipica configurazione ad occhiale con doppio minimo barico, fra il Mare del Nord ed il Baltico. Il lieve movimento verso levante del perno depressionario ha fatto sopraggiungere il fronte freddo ancor più verso l’Europa Orientale, con i temporali prefrontali oramai in atto tra l’Ucraina e le pianure occidentali russe. Il ramo occluso, in arricciamento attorno al doppio minimo sull’area baltica, sta comportando una relativa accentuazione del maltempo tra Svezia, Finlandia e sud della Norvegia.

Un fiume d’aria fresca continua a scendere dal Mar di Norvegia verso le Isole Britanniche e gran parte delle nazioni centro-occidentali europee: su tutte queste zone continua ad agire la cosiddetta instabilità post-frontale, che favorisce variabilità, pur molto attenuata rispetto alla giornata di ieri, con alternanza di brevi rovesci e schiarite. Trattasi di una situazione climatica un po’ bizzarra dalle parvenze quasi primaverili, considerando le temperature un po’ ovunque solo a stento si sono spinte verso valori attorno ai 20-22 gradi.

A latitudini più basse, fra le quali rientra l’Italia, la situazione meteo appare con maggiori spazi di sereno, ma non per questo del tutto stabile. L’influenza fresca atlantica è molto meno evidente che sul resto d’Europa, con un flusso molto teso da ovest verso est che non concede molto spazio alle ondulazioni, pertanto non si creano quei contrasti necessari alla genesi di diffusa nuvolosità associata a precipitazioni.

Nuovi temporali hanno colpito l’area danubiana e le nazioni della Ex Jugoslavia, grazie ai refoli freschi in quota che già ieri avevano portato rovesci grandinigeni particolarmente consistenti sulla Serbia. Per quanto concerne l’Italia, sono le regioni settentrionali a risentire più da vicino dell’influenza fresca ed instabile in addossamento all’Arco Alpino centro-orientale. Come nella giornata di ieri, brevi rovesci si sono avuti sulla fascia prealpina del Triveneto, compresa la Zona Laghi. I rovesci più consistenti si sono tuttavia sviluppati sull’Appennino Tosco-Emiliano, con la circolazione occidentale in quota che ha nettamente favorito lo sconfinamento dei fenomeni fin su parte della pianura emiliana.

Sul Centro-Sud il sole resta invece l’elemento predominante, a parte un po’ di stratificazioni sterili che riescono a solcare i cieli di Sicilia e la Calabria, legate ad un afflusso chiaramente più caldo in quota. Qualche nube riesce a sconfinare anche in prossimità della Sardegna, provenendo da quella zona d’instabilità in atto, fin da ieri, fra le coste orientali della Spagna (temporali localmente intensi) e le Isole Baleari.

Il caldo resiste sulle estreme regioni meridionali, con valori che hanno sfiorato i 35 gradi su alcune località di Puglia e Sicilia. Il Sud è ancora lambito dal getto caldo sub-tropicale che si spinge con veemenza verso l’area dell’Egeo e della Penisola Ellenica, con temperature non lontane dai 40 gradi nei pressi di Atene. Il caldo è destinato tuttavia ad allentare la presa già domani, grazie ad un ulteriore cedimento pressorio che farà ulteriormente scendere verso sud il limite dell’anticiclone nord-africano, mentre un impulso instabile più deciso raggiungerà i settori alpini centro-orientali, per poi propagarsi in direzione del Mar Adriatico.

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