Nella notte tra mercoledì 9 e giovedì 10 marzo sono ulteriormente calate le temperature in Islanda, paese interessato da una possente discesa di aria fredda che va ad alimentare una depressione responsabile di maltempo su Gran Bretagna e Norvegia. Queste alcune minime: Grimsstadir -17,0°C, Bergstadir -15,2°C, Akureyri -12,5°C, Reykjavik -9,4°C, Kirkjubaejarklaustur -10,2°C, Stykkisholmur -7,9°C. -6,8°C la minima anche nelle relativamente miti isole Vestmannaeyjar, situate a sud rispetto all’isola principale. -4,2°, -2,9°, 2,0° e -0,2°C le medie delle minime di marzo ad Akureyri, Stykkisholmur, Reykjavik e Vestmannaeyjar.
Dicevamo del maltempo sulla Gran Bretagna, in particolare in Scozia e nord Inghilterra, con forti venti, piogge e nevicate a tratti anche sulle coste. Le raffiche di vento hanno raggiunto i 183 km/h a Cairngorm (Highlands, m 1245), 159 ad Aonach Mor (Highlands, m 1215), 148 a Bealach Na Ba (Highlands, m 773), 132 a Great Duin Fell (Monti Pennini, m 847), 120 a South Uist Range, 113 a Loch Glascarnoch, 108 a Tiree e Inverbervie. Tra le 18 GMT di mercoledì e la stessa ora di giovedì, 32 mm di pioggia a Shap, 25 ad Aviemore (in parte nevosi), 20 ad Eskdalemuir (in parte nevosi), 19 a Loch Glascarnoch (in gran parte nevosi), 17 a Skye. Ancora neve alle Shetland e, con accumulo, alle Orcadi.
Ancora neve in Turchia giovedì 10 marzo (ad Ankara il manto nevoso ha raggiunto i 20 cm, 11 cm ai 101 metri di Bursa, ripetuti episodi nevosi a Istanbul), mentre in Grecia il miglioramento del tempo e il calo del vento hanno favorito estese e diffuse gelate. Nel Peloponneso, Tripoli ha raggiunto i -8,0°C, -7,2°C a Kastoria, -5,6°C a Larissa, -5,0°C a Salonicco, -1,8°C ad Atene.
Forte maltempo in Libano giovedì 10 marzo, con piogge intense, anche temporalesche, a bassa quota e nevicate in montagna, con quota neve che localmente è scesa fino a 7-800 metri. Tra le 18 GMT di mercoledì e la stessa ora di giovedì, 52 mm di pioggia a Tripoli (66 in 48 ore), 17 a Beirut (57 in 48 ore), 22 a Houche-al-Oumara. In quest’ultima, situata nella Bekaa, a 920 metri di quota, in serata la pioggia si è trasformata in neve. Nel comprensorio sciistico dei Cedars (tra 2000 e 2800 m) la neve è alta intorno ai 2,5 metri.
Ancora neve nel Canada sudorientale, in particolare nel bacino del San Lorenzo, mercoledì 9 marzo e giovedì 10. Tra le 6 GMT di mercoledì e la stessa ora di giovedì, 6 mm di precipitazione nevosa a Ottawa (manto arrivato a 22 cm), 5 a Montreal (25 cm).
Dopo Myanmar e Thailandia, anche l’India ha superato la soglia dei 40°C. Giovedì 10 marzo, Anantapur ha raggiunto i 40,2°C, seguita da Gulbarga e Kurnool, fermatesi a 39,8°C. Segnaliamo anche: Cuddapah 39,5°C, Nellore 38,9°C, Raichur 38,5°C, Hyderabad 38,4°C, Sholapur e Vellore 38,1°C, Ramgundam 38,0°C, Bhubaneswar e Chennai (Madras) 37,8°C. 34,9°, 35,4° e 33,2°C le medie delle massime di marzo di Bhubaneswar, Hyderabad e Chennai.
L’Africa subsahariana si scalda molto in marzo e non è affatto inconsueto che si superino i 40°C già nella prima decade. In questi giorni quello che colpisce è l’estensione dell’area dove questa soglia viene superata, tra l’altro anche ampiamente. Anche giovedì 10 marzo, lungo tutta la fascia subsahariana, dal Senegal al Sudan, sono state infatti molto numerose le località dove si sono superati i 41°C. Le stazioni più calde sono state Birni-N’Konni (Niger), Kayes (Mali) e Kiffa (Mauritania) con 43,0°C, seguite da Hombori (Mali) 42,9°C, Dori (Burkina) e San (Mali) 42,6°C, Nara (Mali) 42,3°C. In Senegal, la più calda è stata Matam, con 42,1°C, in Sudan “top” del caldo a Juba, con 41,0°C, in Nigeria primeggia Sokoto con 41,2°C. Si tratta di valori 2°/4°C superiori alle medie del periodo.
In Australia, non si attenua l’emergenza alluvioni in Queensland, dove vi sono state nuove piogge torrenziali anche giovedì 10 marzo. Colpita ancora una volta soprattutto la fascia costiera tra Cairns e Townsville, quella devastata dal ciclone Yasi in febbraio. Giovedì, molte strade tra Tully e Townsville sono state invase dalle acque, con quindi disagi nella circolazione e l’isolamento di alcune comunità. Non pochi i centri abitati alluvionati, tra i quali Cardwell (già pesantemente colpita da Yasi) e Ingham. Il fiume Herbert, che raccoglie le acque dell’area intorno a Cardwell, è uscito dagli argini ad Halifax, presso la sua foce. Tra le 9 di mercoledì e la stessa ora di giovedì, ora locale, 321 mm a South Mission Beach, 280 a Bingil Bay, 211 a Bulgun Creek, 185 a Euramo, 158 a Tully.