Intense gelate in Finlandia nella mattina di domenica 21 ottobre. La temperatura minima più bassa è stata registrati a Mikkeli, nel sud del paese, con -9,6°C. Altre minime molto basse: Ylivieska -8,2°C, Ilomantsi Mekrijarvi -7,9°C, Lahti -7,8°C, Savonlinna -7,5°C, Ahtari -5,6°C, Lappeenraanta -5,5°C, Helsinki-Vantaa -4,8°C. La media delle minime di ottobre a Helsinki è 2,3°C.
La temperatura massima di Tromso, cittadina norvegese ben oltre il circolo polare artico, domenica 21 ottobre è stata di +11,6°C, maggiore di quella di Napoli che si è fermata a +10,4°C. Sulle coste occidentali norvegesi è infatti giunta l’aria calda di origine subtropicale oceanica.
Ancora molto basse domenica le temperature sulle Alpi. In Svizzera, minime -18,4°C al Corvatsch, metri 3315, -16,6°C alla Jungfraujoch, m 3580, -13,1°C al Saentis, m 2500, -10,7°C a Samedan (m 1706). In Austria, -14,9°C ai 3105 metri del Sonnblick, -11,1°C al Patscherkofel, m 2254, -9,6°C a Villacheralpe, m 2160, -5,7°C ai 1621 metri di Feuerkogel. In Germania, -15,7°C alla Zugspitze (m 2962), -8,9°C al Wendelstein (m 1835). In Slovenia, -12,3°C ai 2515 metri del Kredarica. Molte di queste montagne hanno ricevuto anche significativi apporti nevosi. Alla Zugspitze sono caduti 10 mm di neve fusa tra le 12 GMT di sabato e la stessa ora di domenica, portando lo spessore del manto nevoso a 75 cm, mentre i 26 mm caduti al Wendelstein hanno portato l’altezza della neve a 31 cm.
Venti forti continuano ad accompagnare l’irruzione di aria fredda che ha interessato soprattutto l’Italia, la regione alpina e quella balcanica. Domenica (dati aggiornati alle 17) le raffiche hanno raggiunto i 105 km/h a La Dole, in Svizzera, a 1675 metri di quota. Altri valori massimi, nelle raffiche, in Svizzera: Moleson 92 km/h, Ginevra 80 km/h, Jungfraujoch 72 km/h. Ha soffiato forte la bora in Croazia, con raffiche fino a 93 km/h a Rijeka e a 69 km/h a Dubrovnik.
Abbondanti precipitazioni in Romania, Bulgaria e Grecia orientale nella sera di sabato e nella prima parte di domenica. Tra le 0 e le 12 GMT di domenica, 88 mm di pioggia sono caduti nella città bulgara di Plovdiv, che diventano 94 con i 6 caduti nelle 12 ore precedenti. Altri accumuli significativi nelle stesse 24 ore, quelle tra le 12 GMT di sabato e la stessa ora di domenica: Mussala (Bul) 45 mm, Alexandroupoli (Gre) 39, Rosiori De Vede (Rom) 37, Svichtov (Bul) 36, Craiova (Rom) 34, Sliven (Bul) 33.
Tra le 0 e le 12 GMT di domenica, sono caduti 113 mm di pioggia a Key West, nel sud della Florida, USA.
In Canada, la perturbazione che tra venerdì e sabato ha portato molta pioggia in Quebec e Nova Scotia, ha continuato a causare piogge intense in Nova Scotia, Terranova e parte del Quebec tra sabato e domenica. Tra le 12 GMT di sabato e la stessa ora di domenica, 44 mm a Sable Island e 39 ad Halifax, in Nova Scotia, 39 mm ad Argentia, Terranova, 38 a Chevery, Quebec.
Il tifone Kajiki, nella parte ovest del Pacifico Settentrionale, è in fase di indebolimento. Alle 6 GMT di domenica era centrato a 30,0°N 146,4°E, ormai lontano dalle isole giapponesi Volcano e Bonin, accompagnato da venti sostenuti fino a 175 km/h, tali da far classificare Kajiki come tifone di categoria 2. A Chichijima il tifone ha portato 138 mm di pioggia in 24 ore, tra le 6 GMT di sabato e la stessa ora di domenica. Kajiki nei prossimi giorni si dirigerà verso nordest, in mare aperto, indebolendosi rapidamente, tanto che già alle 6 GMT di lunedì è previsto scendere allo status di “tropical storm”.
Kiko è sempre in azione sulla parte est del Pacifico Settentrionale. Alle 15 GMT di domenica era classificata come “tropical storm”, con venti sostenuti fino a oltre 90 km/h che soffiavano intorno ad un centro situato a 19,3°N 107,4°W, al largo del Messico nordoccidentale. Spostandosi verso nordovest e mantenendo per un paio di giorni intensità dei venti invariata, come indicano le previsioni, Kiko potrebbe interessare con piogge torrenziali e forti venti, nei prossimi giorni, la parte sud della penisola di Baja California. Kiko è stata la causa del naufragio di una imbarcazione carica di immigrati clandestini al largo delle coste dello stato di Oaxaca, con decine di morti.