E` una delle tante giornate di gran caldo di questa seconda decade dell’inverno, sulle Alpi Graie Meridionali, ad una sessantina di chilometri da Torino.
Responsabile una anomala zona di alta pressione a contributo sub-tropicale, che trasporta aria calda a tutte le quote dall’Africa verso le Alpi.
Evidente l’inversione termica: ai piedi delle Alpi, a Cafasse (408m), la minima è di -1,4°C. A 1240m in una frazione di Chialamberto la minima è di +1,8°C (siamo 5-7° sopra la media).
La neve presente a questa quota è ormai a chiazze, completamente trasformata, un bagno d’acqua dallo spessore di circa 10cm.
Andiamo a vedere cosa accade ai 1900m della località Ciavanis, sopra Chialamberto. La giornata è bellissima, non una nuvola in tutto il cielo, l’aria secca, la ventilazione scarsa e mite. Molto mite. A 1900m, ore 13, la temperatura è di +14°C all’ombra! Al sole è un gran caldo. La neve è bagnata e trasformata. Sembra quella di giugno. Con il cielo sereno la reirradiazione è fortissima.
In alto, l’Uja di Ciamarella (3676m) è limpida e assolata. Anche la punta Martellot appare sul confine francese ammantata di neve (foto 1).
A 1900m invece la neve è ormai scarsa (massimo 30cm), si gioca a far danzare aghi di neve sotto il sole che scotta (foto 2). Ancora uno sguardo ai monti circostanti, e poi si ridiscende il ripido pendio che porta verso la valle, dove il Sole già tramonta.
Attorno, ovunque il caldo segna l’ambiente: rivoli d’acqua formati dal disgelo scendono remiganti, e piccole slavine puliscono il terreno e ne causano piccole frane come durante le grandi piogge (_soil splip_).
Il gran caldo sembra che debba perdurare ancora fino al prossimo week-end. Che strana situazione: pare che si attenda addirittura il föhn per ristabilire la normalità termica sulle vette. Per il momento ci si gode questo gran spettacolo da optimum climatico!