Martedì 7 giugno, in Pakistan, Jacobabad, con una massima di +51,5°C, è diventata la località più calda del 2011, superando il precedente primato detenuto dalle kuwaitiane Abdaly e Sulaibiya, con 51,2°C. Mercoledì 8 giugno 51,0°C a Jacobabad, 50,5°C a Sibi, “solo” 48,0°C a Nawabshah e Pad Idan. Al caldo del 7 giugno in Pakistan e India (dove Phalodi ha toccato i 49,6°C e Jaisalmer con 48,7°C ha battuto il suo record) abbiamo dedicato un articolo di approfondimento.
Ha tentato di difendere il suo primato stagionale la kuwaitiana Sulaibiya, che il 7 giugno ha registrato un notevole 50,6°C di massima. 49,0°C a Mitribah, 48,5°C ad Abdaly, 48,3°C a Jahra e a Kuwait Airport. Anche Iran e Iraq non sono stati certo freschi. In Iran, Abadan 49,2°C, Kahnuj 48,0°C, Ahwaz 47,8°C, Omidieh e Dezful 47,6°C. In Iraq, 48,0°C a Bassora.
Ancora Kuwait. Mercoledì 8 giugno, Sulaibiya ha registrato 51,2°C, eguagliando il suo record stagionale, mentre all’aeroporto internazionale di Kuwait il termometro è salito a 50,8°C, a 5 decimi dal record assoluto. 50,0°C la massima ad Abdaly, 49,8°C a Mitribah, 49,2°C a Warba e Sabriyah.
In Pakistan, mercoledì 8 giugno 51,0°C a Jacobabad, 50,5°C a Sibi, “solo” 48,0°C a Nawabshah e Pad Idan.
Mercoledì 8 giugno, gran caldo anche negli Emirati Arabi Uniti, con queste massime: Fujairah 49,5°C (a 7 decimi dal record), Ras Al Khaimah 47,5°C (record 48,8°C), Al Ain 47,4°C, Sharjah 45,0°C, Abu Dhabi 44,6°C, Dubai 43,5°C. Rimanendo nell’area del Golfo Persico, 48,0°C all’aeroporto di Doha, in Qatar (il record è 50,4°C). In Iran, 49,0°C a Omidieh, 48,8°C ad Abadan. Sempre nella penisola arabica, 48,5°C a Seeb (Oman, record 49,0°C), 48,0°C ad Al Ahsa (Arabia Saudita), 47,0°C a Dhahran e Al Qaysumah (Arabia Saudita).
La lista delle località più calde dell’Europa di mercoledì 8 maggio non comprende località spagnole o portoghesi, mentre vi si trovano numerose stazioni dell’Europa orientale, non solo ucraine o balcaniche, ma anche di stazioni baltiche, dove gli “over 30” non sono poi così frequenti. In Lituania, 31,5°C a Utena, 31,0°C a Birzai e Kaunas, 30,0°C a Vilnius. In Lettonia, 30,7°C a Riga, 30,3°C a Bauska. In Estonia, Pakri 31,0°C, Nigula, Tallinn e Viljandi 30,5°C, Kunda e Valga 29,9°C. Sfiorati i 30,0°C anche in Finlandia, con 29,9°C a Turku, 29,8°C a Kauhava e Sodankyla (in Lapponia! 16,6°C la media delle massime di giugno), 29,7°C a Ylivieska, 29,5°C a Pudasjarvi, 29,4°C a Ivalo (68,4°N) e Salla.
Gelo tardivo e anche neve a bassa quota in Islanda, dove martedì 7 giugno Akureyri, seconda città del paese, è scesa fino a -1,1°C, mentre Grimsstadir, nell’entroterra, è precipitata fino a -4,5°C. Nel nordest la neve è caduta fino a livello del mare, a Dalatangi e Skjaldtingsstadir. La stessa Akureyri ha visto nuovamente cadere la neve mercoledì 8 giugno.
Forti piogge martedì 7 giugno in Giappone, soprattutto nel sud. Tra le 18 GMT di lunedì e la stessa ora di martedì, 215 mm a Tanegashima, 193 a Yakushima, 95 a Makurazaki, 79 ad Asosan, 78 a Kagoshima.
Piogge intense anche in Sudafrica mercoledì 8 giugno. Tra le 18 GMT di martedì e la stessa ora di mercoledì, 112 mm a George Airport, 83 a Mossel Bay, 73 a Knysna, 55 a Riversdale, 48 a Bloemfontein, 45 a Potchefstroom, 39 a Rustenburg, 34 a Venetrsdorp. Tra gli altri accumuli, segnaliamo 23 mm a Pretoria, 20 a Johannesburg, tanti visto che le medie di giugno sono 7 e 9 mm.
Gelo in Namibia mercoledì 8 giugno, con queste minime: Sitrusdal -4,3°C, Okaukuejo -3,9°C, J.G.Strijdom -3,7°C, Gobabis -3,5°C, Windhoek -3,0°C, Otijwarongo -2,5°C.
La spettacolare nube di cenere che si è formata per l’eruzione del vulcano Puyehue, nel sud del Cile, ha raggiunto anche l’area metropolitana di Buenos Aires. La capitale argentina si trova 1600 chilometri a nord-est del vulcano dormiente da decenni e che ha iniziato la sua forte attività eruttiva sabato scorso, provocando l’evacuazione immediata di 3500 persone dalle regione semideserta di Los Rios. La nube di cenere sprigionata ha raggiunto l’altezza di 12000 metri e si è allungata progressivamente, con l’alternarsi dei venti, sia verso sudest che verso nordest , tanto che le ceneri emesse dal complesso vulcanico sono arrivate appunto fino a Buenos Aires, dove le compagnie aeree hanno disposto la sospensione dei voli nei due principali aeroporti della città. Molti gli aeroporti chiusi in Argentina. Oltre cento i voli cancellati nell’ultime 24 ore. In Patagonia le ceneri hanno raggiunto le province di Neuquen, Rio Negro e Chubut. Tra i centri colpiti la città di Bariloche, meta turistica invernale, dove mercoledì è nuovamente caduta pioggia mista a cenere, come già era accaduto martedì mattina. A Bariloche e nell’altra, vicina, località turistica di Villa La Angostura, ci sono forti preoccupazioni per l’impatto che il fenomeno potrebbe avere sulla stagione turistica. Le autorità cilene hanno nel frattempo portato a termine l’evacuazione di circa 4 mila persone dai villaggi ai piedi del complesso vulcanico, che si trova a circa 900 chilometri a sud di Santiago. Il viceministro cileno degli interni non ha escluso che la zona di sicurezza disposta nell’area delle autorità possa ulteriormente estendersi nelle prossime ore.