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Gran caldo in Argentina, gran gelo “alle foci dell’Ob”

di Giovanni Staiano
12 Gen 2006 - 08:43
in Senza categoria
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Le temperature minime nella Russia centrale, sugli Urali e alle foci dell'Ob, del 9 gennaio 2006. Fonte www.meteo.uni-koeln.de.
Una notevole onda di calore ha interessato gran parte della regione centrale del Sud America tra domenica e lunedì. Temperature oltre i 38°C si sono registrate nel nord dell’Argentina, in Paraguay, in Uruguay e nel sud del Brasile. Domenica, in Argentina, Catamarca ha sfiorato i 44°C, 11°C oltre la media. Altre località argentine molto calde: La Rioja 42°C, Reconquista e Concordia 41°C. In Uruguay, Salto ha superato i 40°C, mentre Antigas si è fermata a 39°C. Nello stato brasiliano del Rio Grande do Sul, oltre 38°C a Uruguaiana, Santa Maria e Porto Alegre.

Il caldo è continuato praticamente immutato, nella regione, lunedì 9 gennaio, ancora con massime diffusamente oltre i 38°C, con punte oltre i 43°C. In Argentina, per esempio, La Rioja ha raggiunto i 44,4°C e San Juan addirittura i 44,8°C, valori circa 11°C superiori a quelli medi del periodo. Chamical e Villa Reynolds si sono fermate entrambe a 42°C. In Uruguay, le città più calde sono state Mercedes e Salto, con 41° e 40°C.

Un violento temporale ha procurato lunedì scorso una terribile grandinata, con chicchi di diametro fino a 7 cm, nella valle di Punilla, nella regione di Cordoba (Argentina), provocando ferite ad almeno 20 persone e danni ad automobili e strutture, sottoposte alla violenta “scarica” di autentiche pietre ghiacciate. L’epicentro del fenomeno è stato 55 km a ovest di Cordoba. Le principali località colpite sono state Cabalango e Tanti. Alcune testimonianze parlano di un accumulo di 40 cm di ghiaccio al suolo e di automobili non solo con gravi danni alla carrozzeria, ma con rottura di tutti i cristalli.

Tra domenica 8 e martedì 10 gennaio, gran gelo, con temperature molto inferiori a quelle, già rigide, medie del periodo, in vasti settori della Russia, soprattutto nella zona intorno agli Urali settentrionali e verso le foci dell’Ob, a cavallo tra Europa e Asia. Tazovskiy ha fatto registrare -45°C di massima domenica e -49°C di minima lunedì, valori rispettivamente 23° e 21°C più bassi rispetto a quelli medi del periodo. A Tarko Sale, la minima di lunedì è stata inferiore a -49°C, 22°C in meno rispetto alla media. Martedì Vorkuta, Muzhi, Saranpaul e Salekhard hanno fatto registrare temperature massime abbondantemente inferiori a -40°C. Queste località hanno una media delle massime di gennaio compresa tra -18° e -21°C. Vediamo alcuni estremi termici di martedì: Saranpaul -44,7°/-41,1°C, Salekhard -42,9°/-40,4°C, Muzhi -44,6°/-40,1°C. Aggiungo che a Vorkuta la temperatura nella mattina di mercoledì 11 gennaio ha toccato i -46,9°C, mai raggiunti a partire dal 1994, in gennaio. Il record di gennaio è proprio -47°C, mentre il record dal 1994 è di -44,2°C nel 1998.

Lunedì il ciclone tropicale Clare si dirigeva verso il nordovest dell’Australia, essendo centrato 175 miglia a nordest di Learmouth, in Australia Occidentale, con venti sostenuti che soffiavano fino a 65 miglia orarie. Il ciclone si muoveva verso sudovest a 10 miglia orarie, con previsione di “landfall” nella serata, probabilmente appena a est del Golfo di Exmouth. In effetti, il ciclone ha poi toccato terra nei tempi previsti, a nordest di Mardie. Nell’area del landfall sono stati registrati venti sostenuti a oltre 80 miglia orarie, con raffiche oltre le 90 miglia orarie. Oltre ai forti venti distruttivi, il ciclone ha portato anche intense piogge nella regione.

“Scherzi” dell’inversione termica in Europa centrale, interessata da una vasta area anticiclonica, la stessa che mantiene il tempo stabile su gran parte del nostro paese. Lunedì 9 gennaio, in Austria, minime quasi identiche a Innsbruck (580 metri) e a Sonnblick (3105 metri), rispettivamente -14,8° e -14,7°C.

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