E’ entrato in funzione, al Met Office’s Hadley Center, un nuovo supercomputer specializzato in previsioni climatiche per il prossimo futuro.
Sono stati così pubblicati tutti gli scenari climatici che interesseranno le Isole Britanniche da adesso fino al 2099, e la data del Luglio 2080 è stata scelta in quanto particolarmente significativa, in quanto, in quel periodo, le temperature saranno stabilmente sopra la norma di circa 3-4°C, permettendo così la coltivazione di varietà tipicamente mediterranee.
Tali scenari estivi, propongono, oltre alle elevate temperature, anche un calo di circa il 60% delle precipitazioni nella stagione calda, introducendo condizioni di aridità su tutta la zona, soprattutto nell’East Anglia.
Inoltre la città di Londra potrebbe sperimentare temperature massime attorno ai +41°C, contro le massime abituali estive attorno ai +31°C.
Riguardo al Galles, le temperature nel 2080 dovrebbero risalire di +2,6°C, rendendolo, tra l’altro, un posto turisticamente attraente.
In Scozia ci sarà l’aumento termico più contenuto, ma comunque importante, in quanto riguarderebbe le temperature invernali: +2,6°C.
La copertura nuvolosa dovrebbe invece diminuire ovunque, nelle stagioni dell’Estate e dell’Autunno.
Ci sarebbero dunque le condizioni favorevoli per la coltivazione di varietà mediterranee, quali l’uva (già ampiamente coltivata durante il massimo termico medievale), il granturco ed il girasole.
Ma tale studio avrebbe una grande importanza anche dal punto di vista economico: città come Londra, sottoposte alle grandi ondate di caldo, potrebbero avere una notevole svalutazione del valore delle case.
Al contrario, zone come il Galles meridionale, la Cornovaglia ed il Devon, che avrebbero un clima più caldo e soleggiato di adesso, godrebbero di un aumento di valore degli immobili.
Inutile dire che queste sono proiezioni computerizzate, sicuramente valide, ma solo se i parametri introdotti fossero costanti, ovverosia considerando l’incremento attuale dei gas ad effetto serra, ed escludendo del tutto eventuali crisi o rivoluzioni economiche, nonché le variazioni dell’attività solare, od altri fattori al momento imprevedibili (quali i grandi cambiamenti delle correnti oceaniche).
Al momento attuale delle nostre conoscenze questi sarebbero gli scenari più attendibili, ben sapendo tutte le difficoltà di una previsione a così lungo termine.
Da notare, in ogni caso, che anche nel Medioevo, dopo l’anno Mille, il clima britannico era diventato così favorevole da permettere la coltivazione delle viti anche molto a nord di latitudine, fino ai confini con la Scozia.