L’alta pressione oceanica ha ormai completamente spostato il proprio baricentro sull’Europa Settentrionale: i massimi barici non sono più individuabili sul Regno Unito, ma sul cuore della Penisola Scandinava. La stabilità si è dunque affermata con decisione alle alte latitudini continentali ed anche le temperature, incentivate dal soleggiamento, hanno raggiunto punte massime persino superiori ai 25 gradi sui settori centro-meridionali della Norvegia e della Svezia. Nelle principali città, ad Oslo il termometro si è fermato a 26 gradi, mentre a Stoccolma ha raggiunto i 24 gradi.
Il campo anticiclonico è rimasto ben strutturato anche su buona parte del comparto occidentale europeo: solo sulla Penisola Iberica si sono generate nubi significative con locali manifestazioni temporalesche in queste ore pomeridiane. In Spagna si sono comunque registrate le temperature in assoluto più elevate di tutto il Continente, con punte di ben 36 gradi a Siviglia.
La Penisola Iberica sta in parte risentendo di quel progressivo cedimento barico a tutte le quote, che peraltro è in atto anche lungo il bacino centro-occidentale del Mediterraneo. Lo spostamento della struttura di alta pressione così a nord lascia infatti ampia libertà d’azione ad una trottola ciclonica colma d’aria fredda presente sull’Europa Centro-Orientale, con perno in prossimità dell’Ungheria.
Un primo apporto d’aria instabile, legato alla suddetta circolazione ciclonica, si è fatto avanti sulla nostra Penisola. Un modesto sistema nuvoloso, dopo aver scavalcato le Alpi Orientali, si è infatti proteso verso sud/ovest, causando qualche piovasco ad inizio mattinata sul medio versante tirrenico, ma anche su parte delle zone appenniniche centro-meridionali e sulla Puglia. Nella notte forti rovesci avevano interessato parte della Riviera Ligure, coinvolgendo lo stesso capoluogo regionale con apporti pluviometrici di circa 20 millimetri.
L’irruzione frontale ha soprattutto portato aria decisamente più fresca dalle vicine zone balcaniche. Le temperature massime odierne sono infatti vistosamente diminuite un po’ su tutte le regioni ed in particolare sui rilievi alpini e sui versanti adriatici. Ben poche sono le località che sono riuscite a valicare i 25 gradi, a conferma di come oggi abbia fatto più caldo in taluni settori della Norvegia e della Svezia, piuttosto che sul nostro Bel Paese.
L’aria più fresca si è in particolare addentrata sulle regioni dei versanti adriatici, come dimostrano i soli 21 gradi raggiunti in città quali Rimini o Pescara, ma addirittura Bari non è stata capace di andare al di sopra dei 20 gradi. Le punte massime, di circa 28 gradi, hanno invece riguardato la Sardegna, ma la sua posizione così ad ovest ha peraltro in modo che sia rimasta esclusa da questa prima fase d’irruzione d’aria più fresca.
L’ulteriore peggioramento, atteso fra domani e dopodomani su diverse zone della Penisola, sarà principalmente causato dall’ulteriore avvicinamento del vortice freddo, ora ad est delle Alpi. L’approfondimento di un’area depressionaria al suolo incentiverà le nubi e le precipitazioni a carattere localmente diffuso, in considerando del fatto che sul nostro territorio saremo interessai da una fascia di confluenza fra l’aria più fresca legata al vortice ciclonico e quella più umida e mite d’estrazione afro-mediterranea, quest’ultima messa in moto dall’approfondimento della depressione sui mari italiani.