TUTTI CONTRO IL GLOBAL WARMING? – Il mondo si sta riscaldando e si è riscaldato notevolmente negli ultimi anni: questo è un dato riconosciuto in maniera univoca, in quanto sono i dati a dimostrarlo. Come sappiamo ci sono ben meno certezze sulle cause effettive preponderanti di quest’aumento termico globale, anche se la tesi prevalente nel mondo scientifico riconosce che il ruolo principale sarebbe legato alle attività umane e pertanto all’incremento della concentrazione di gas serra in atmosfera. Gli studiosi del clima, sostenitori o meno della tesi del riscaldamento antropico, si sono comunque sempre detti d’accordo sulla necessità di far di tutto per bloccare e frenare questo riscaldamento del clima, a causa delle conseguenze terribili di tipo ambientale e climatico che se ne determinano, fra le quali lo scioglimento dei ghiacciai, l’aumento di eventi estremi e l’aumento del livello dei mari. Il riscaldamento globale è quindi il male assoluto da combattere? In realtà anche su questo terreno non manca qualche oppositore, che non manca tra l’altro di evidenziare gli errori clamorosi dell’IPCC (ad esempio sull’estensione record dei ghiacci antartici, per i quali gli esperti dell’IPCC avevano previsto che si sarebbero sciolti).
NON SOLO OPPOSITORI – Prendendo spunto da un pezzo giornalistico (di recente uscita sul Foglio Quotidiano), si scopre che c’è addirittura chi prova ad intentare causa contro le allarmistiche proiezioni delle conseguenze del riscaldamento climatico per tentare di vedersi riconosciuto lo status di “rifugiato climatico”. L’idea è di un ex abitante dell’arcipelago delle Kiribati: trattasi di territori insulari dell’Oceania che, trovandosi appena 2 metri sopra il livello del mare, potrebbero presto essere sommersi, entro il 2060, secondo le previsioni formulate dagli esperti dell’IPCC. In realtà non mancano tutta una serie di studi che, pur riconoscendo il riscaldamento globale, lo rivalutano in senso assolutamente positivo. L’ultima uscita del settimanale inglese Spectator, con in copertina un orso polare che surfa su una lastra di ghiaccio artico, ha dedicato un articolo al fatto che i cambiamenti climatici attuali farebbero in realtà bene al mondo: tra l’altro nei prossimi decenni anche i paesi più sottosviluppati avrebbero le potenzialità di fronteggiare gli inconvenienti del clima, al pari dei paesi più ricchi che hanno trovato modo per limitare i danni grazie a migliori misure di sicurezza.
BENEFICI DEL GLOBAL WARMING – Chi l’ha detto che l’aumento di CO2 nell’atmosfera è solo dannoso? Il diossido di carbonio rappresenta il nutrimento principale per le piante, le quali grazie a esso possono crescere. Secondo una ricerca dell’università di Boston, il monitoraggio satellitare dimostrerebbe che il 31 per cento delle zone verdi del pianeta è cresciuto (tra queste il Sahel) con conseguenze quindi positive per tutto l’ecosistema, mentre appena il 3 per cento è divenuto “meno verde”. Altri effetti positivi: meno mortalità per il freddo, raccolti migliori, biodiversità più variegata e benefici anche per gli orsi polari, che riescono più facilmente a procacciare il cibo con temperature più alte. Inoltre, i dati di studi indipendenti mostrerebbero che le morte per siccità, inondazioni e tempeste sarebbero calate del 98% rispetto agli anni ’20, ovviamente grazie alle misure di sicurezze approntate. Questi riflessi positivi del riscaldamento climatico, rilanciati da alcuni studi autorevoli, verrebbero ignorati dai media in quanto le buone notizie non sono mai notizie, secondo Redley (autore dell’articolo sul settimanale inglese), che contesta anche i miliardi di spesa contro i cambiamenti climatici per avere ben pochi benefici.
CONSIDERAZIONI FINALI – A proposito di Global Warming e riflessi sul clima, sappiamo che un maggiore contenuto d’anidride carbonica in atmosfera porta ad un aumento d’eventi meteo estremi: può apparire sorprendente, ma in realtà non c’è ancora piena evidenza, secondo indagini condotte da team di ricercatori, che i cambiamenti climatici abbiano finora determinato una maggiore frequenza di eventi meteo estremi (che restano piuttosto rari) nel mondo. Probabilmente in futuro questo potrà accadere, a fronte di un ulteriore aumento di CO2: è quindi giusto condurre politiche di limitazione delle emissioni al fine di contrastare l’estremizzazione del clima. A nostro avviso tuttavia il riscaldamento globale è meno grave di quanto ci vogliono far credere e non solo perché vi è una sostanziale frenata nell’ultimo periodo (che potrà risultare anche temporanea, lo scopriremo nei prossimi anni). Probabilmente si esasperano le vere colpe dell’uomo e si sottovalutano alti fattori più importanti (sole e cicli naturali), ma anche la capacità d’adattamento della natura (ad esempio il maggiore assorbimento di CO2 da parte della vegetazione in un clima maggiormente estremo). Forse il riscaldamento del Pianeta non farà così bene, ma non è nemmeno il peggiore dei mali.