Considerando i dati di temperatura globale da gennaio ad ottobre (stilati da HadCRUT3), la media nell’arco dei 10 mesi del 2011 è pari a +14.36°C, ovvero 0.36°C al di sopra della media del trentennio 1961-1990. Negli ultimissimi mesi il riscaldamento ha subito un consistente ridimensionamento, tanto che la lettura dei dati illustra una fase nella quale la linea del global warming sarebbe al momento assestato su livelli prossimi alla neutralità, un fatto davvero importante su cui però non vi può che essere lo zampino decisivo della Niña, che fra alti e bassi sta praticamente dominando da più di un anno.
Al momento il 2011 veleggia come l’undicesimo anno più caldo di una serie statistica che abbraccia gli ultimi 150 anni ed oltre. Questo livello appare confermato anche dalle pubblicazioni dei dati NOAA e si differenzia di poco per GISS della NASA, nonostante utilizzino tutti metodi di calcolo fra loro non conformi. Di certo è importante la discesa rispetto al 2010, che ha chiuso come annata in assoluto più calda per NOAA e NASA, mentre per HardCRUT il 2010 ha chiuso al secondo posto dietro il 1998.
A differenza del’anno scorso, il 2011 ha visto la persistenza quasi continua de La Niña, a tratti piuttosto forte con un impatto notevole sul clima globale. Sembra essere questa una delle ragioni principali per cui quest’anno non figura nei vertici della classifica come invece era stato il 2010. Tuttavia, e questo è il dato meno confortante, la temperatura globale registrata finora quest’anno risulta ben più elevata di quanto non lo fosse durante i precedenti significativi eventi de La Niña nel 2008 e nel 1999-2000.