Vi sarà capitato, sicuramente, di dover aggiustare un orologio perché rallentava a causa di batterie quasi scariche. L’altro giorno, invece, il problema riguardato un po’ tutti gli orologi digitali del Vecchio Continente alimentati da prese elettriche. In alcuni casi si sono persi addirittura 7 minuti, ma è un problema che ha riguardato gli orologi digitali e non quelli al quarzo. I primi a segnalarlo sono stati gli olandesi, ma l’anomalia ha riguardato ben 25 Paesi europei.
A quanto pare si è trattato di un problema di corrente elettrica perché la frequenza ideale delle nostre prese è di 50 Hertz (Hz), o 50 cicli al secondo. L’orologio digitale, contando questi cicli, conta le ore. In realtà le prime anomalie sono state registrate a metà gennaio, da allora una costante deviazione dalla frequenza “ideale” ha coinvolto una vasta area che va dalla Spagna alla Turchia, dai Paesi Bassi alla Polonia.
Il motivo è imputabile ad una carenza di energia, misurata in 113 gigawattora, dettata dell’eccessivo consumo in Kosovo. Ovviamente la rete energetica europea comune ha diffuso il problema in altre aree del continente. Un problema che non è ancora totalmente risolto, ma che è stato interrotto nella giornata di martedì.