Inverno 1455:
Fiume Panaro, in Emilia, gelato a tal punto da sostenere il peso di carri.
Alcune fortezze emiliane vengono danneggiate dal gelo.
Inverno 1458:
Inverno rigido secondo la serie di Easton
Inverno 1465:
Inverno rigido secondo la classificazione di Easton.
Inverno 1469:
Rigidissimo: in Valtellina gelano tutte le viti, a Parigi il vino gela nelle botti, viene spaccato con l’ascia e distribuito dentro cappelli.
Inverno 1473:
Gelano di nuovo le viti in Valtellina, inverno molto rigido.
Inverni 1475 e 1476:
Inverni rigidi, ambedue con il congelamento della Laguna Veneta.
Nel 1476 gelano anche viti, olivi e limoni anche sulle rive del Lago di Garda.
Inverno 1481:
Altro inverno rigido secondo la serie di Easton
Inverno 1487:
Inverno severo, con forte congelamento della Laguna Veneta: Venezia poteva essere raggiunta a piedi.
Inverni 1490 e 1491:
Due severi inverni consecutivi.
Nel 1490 a Firenze si organizzano corse a cavallo sull’Arno ghiacciato.
L’anno successivo, grazie a due mesi invernali rigidissimi, gela in profondità la Laguna Veneta.
Come curiosità, a testimonianza di un prolungamento della stagione rigida anche in Primavera, notiamo che il 1° Giugno 1491 caddero 32 cm di neve a Bologna, mentre il 4 Giugno la neve cadde anche a Ferrara.
Inverno 1493-94:
Per Natale, il porto di Genova gelò completamente!
Bisogna notare che, in particolare durante la prima parte del XV Secolo non mancavano episodi di inverni miti, come nel 1414, 1420, e l’accoppiata 1426-27).
Invece, successivamente e fino al 1495 non si hanno più notizie di inverni miti, tra le varie raccolte di dati a nostra disposizione.
Fu dunque il periodo iniziatosi con l’inverno del 1432 e terminato con quello del 1494 ad essere quello più rigido, probabilmente il più freddo intervenuto dall’anno 1000 fino ad ora.
Nel ‘400, scompare anche la coltivazione della vite in Gran Bretagna, e la commercializzazione del vino inglese, ancora possibili fino al secolo precedente, evidente segnale di un improvviso raffreddamento del clima, anche se non forse ai livelli di quello che accadrà nel XVI Secolo, caratterizzato da una imponente avanzata glaciale.
Nel ‘400, infatti, malgrado i rigidissimi inverni, furono molte le Estati calde, a testimonianza di una maggiore continentalità del clima europeo, e, forse, di un indebolimento della Corrente del Golfo.
Questo periodo coincide con un importante minimo di attività solare, il “Minimo di Spoerer”, che si estende proprio dal 1410 al 1500, evidente segnale che il Sole influenzò in modo decisivo l’andamento del clima invernale di quel Secolo (come poi accadrà nel XVII Secolo ad opera di un nuovo minimo solare, quello di Maunder).