Il secondo scossone perturbato ha mostrato il pugno duro su gran parte del Nord: si tratta della nuova attesa fase di acuto maltempo giunta dopo quella d’inizio mese, in un contesto nel quale l’instabilità non è mai venuta meno e, non a caso, si sono infatti susseguite numerose giornate condizionate dalla pioggia. L’intenso fronte perturbato è giunto con lieve anticipo nella giornata odierna, accanendosi su gran parte del Nord, soprattutto fra Lombardia, Triveneto e parte della pianura emiliana.
I fenomeni più intensi hanno riguardato la pianura veneta e zone pedemontane limitrofe. Questi gli accumuli giornalieri più elevati, peraltro provvisori, censiti dalla rete regionale ARPAV: Conegliano Veneto 60.6 mm, Valdobbiadene (Bigolino) 58.0 mm, Bassano del Grappa 51.6 mm, Pove del Grappa loc. Pra’ Goll 51.2 mm, Quero 50.0 mm, Vazzola 42.8 mm, Crespano del Grappa 42.4 mm. Qualche picco oltre i 50 mm anche sulla parte di pianura emiliana tra Modena e Bologna, mentre in Lombardia i maggiori rovesci hanno colpito soprattutto il cremonese ed il pavese, ma con totali di pioggia inferiore.
Nelle ultime ore la perturbazione si è ulteriormente irrobustita giungendo in Friuli, ove ha dato luogo a piogge ancor più pesanti: punte di oltre 75 mm sull’area litoranea tra Grado e Lignano, mentre su Trieste sono caduti “appena 12 mm. Sulla città di Udine le piogge sono invece cadute con maggiore consistenza rispetto al capoluogo, facendo accumulare quasi 50 millimetri.