L’Anticiclone nordico, che mantiene il comando della situazione sull’area Baltica con massimi di pressione di oltre 1035 hPa al suolo, appare destinato ad essere protagonista nei prossimi giorni, sia pure con graduale spostamento della parte più forte della struttura verso il territorio russo.
Questa configurazione continua a non deporre bene per l’Italia, e in genere per la gran parte dell’Europa meridionale, con particolare riferimento alla zona sud-occidentale del continente. In queste zone permane una situazione ciclonica, figlia della penetrazione meridiana artica avvenuta una settimana fa, con presenza d’aria ancora moderatamente fredda e instabile in quota.
L’Anticiclone assente dai nostri lidi è davvero una novità che tende sempre più a consolidarsi, e che si propone certamente come elemento nuovo rispetto alla circolazione dominante e prevalente di lunga durata protagonista del semestre autunno-inverno, in cui spesso le Alte Pressioni ponevano quale posizione prediletta quella del Mediterraneo centro-occidentale.
Una situazione lungamente penalizzante, e che ha peraltro privato le nostre zone dall’inverno dai cosiddetti normali canoni, in combinazione con altri fattori negativi, che hanno probabilmente trovato come alleato la presenza della parte acuta del fenomeno di El Nino (anomalo riscaldamento delle acque del Pacifico), che notoriamente presenta ripercussioni climatiche anche su vasta scala.
Quest’inizio primavera è invece sempre più contraddistinto da condizioni meteo fortemente bizzarre, che si sono espletate anche per quanto concerne il campo termico, nell’ultima settimana costantemente sottomedia su gran parte del nostro Paese, novità anche questa assoluta da numerosi mesi a questa parte.
Tornando alla situazione attuale, è ancora appunto l’instabilità atmosferica ad essere la caratteristica principale. La struttura ciclonica che domina la scena fra Italia e Penisola Iberica presenta due minimi principali: il primo sul Golfo di Biscaglia, ed il secondo ancora attivo fra Corsica ed Italia centrale.
Quest’ultimo non è altro che il nocciolo sceso dal nord Europa attraverso la Valle del Rodano circa 48 ore fa, ed è stato responsabile della nuova recrudescenza perturbata, che fin da ieri ha riportato un generalizzato peggioramento, persino nelle aree settentrionali italiane maggiormente colpite da costante deficit piovoso negli ultimi mesi, grazie alla ritornante orientale in quota innescata dal minimo stesso.
Anche quest’oggi sono state presenti su buona parte del nord Italia con piogge maggiormente diffuse fra il Piemonte e l’Emilia Romagna. Sul resto del territorio italiano, nuvolosità più variegate, ma con sviluppo di temporali sulle zone interne appenniniche, ma anche in mare aperto e lungo le coste tra la Puglia e la Calabria.
L’aria instabile in quota favorisce ancora fenomeni temporaleschi in attenuazione sulle zone dell’entroterra, ed un’area temporalesca è giunta persino nei pressi di Roma, come evidenzia la foto a corredo dell’articolo.
L’evoluzione per il resto della settimana vede ancora instabilità e perturbazioni in azione, senza nessuna stabilità dietro l’angolo. L’Anticiclone sull’Oceano tenderà ulteriormente ad attenuarsi temporaneamente, permettendo ad infiltrazioni oceaniche di far ingresso verso la Penisola Iberica, ad alimentare l’area instabile ciclonica.
In tal modo si rinvigorirà la circolazione depressionaria, che troverà nuova forza sul Mediterraneo occidentale, pilotando verso metà settimana un nuovo peggioramento verso il nostro Paese, ad iniziare dalla Sardegna.