L’isola di Hokkaido, la più settentrionale dell’arcipelago giapponese, nonostante non sia a latitudini da grande nord – il capoluogo Sapporo è posto a quella di Perugia – è soggetta in inverno a frequenti irruzioni di freddo provenienti dalla Siberia, accompagnate da intense nevicate che assumono non di rado forma di blizzard.
La neve è meno frequente nell’isola di Honshu, la maggiore fra quelle componenti l’arcipelago e dove si trova la capitale Tokyo, soprattutto sulla sua costa affacciata sul Pacifico.
Il giorno 3 gennaio una depressione posta ad ovest del Giappone, portava venti sostenuti da sud ovest, temperature non fredde (7°C a Sapporo, 10°C a Sendai, 13°C a Tokyo) e piogge anche nell’isola di Hokkaido (22 mm a Suttsu), mentre un anticiclone era presente a sud del paese, disteso tra il sudest della Cina, Taiwan, il nord delle Filippine e le isole Ryukyu, in espansione verso il Pacifico.
Il famigerato anticiclone russo-siberiano, aveva invece i suoi massimi nel nord della Mongolia, con 1054 hPa e -38°C misurati a Ulan Goom.
Di lì a poco però la situazione sarà destinata a mutare.
Lo spostamento verso oriente della depressione e al suo seguito l’ingresso dell’aria fredda continentale, con isoterme di -35°/-40°C a 500 hPa che avvolgono il Giappone settentrionale, pongono le basi per le cospicue nevicate che il giorno 4 gennaio interesseranno tutta l’isola di Hokkaido, accompagnate da venti sostenuti a 10/15 nodi da nord nord-ovest. A Sapporo cadevano circa 17.5 mm di equivalente neve fusa e si misurava una temperatura massima di +0.7°C. Più contenute le nevicate nelle altre parti dell’isola.
La capitale Tokyo, ancora alle prese con venti caldi da ovest, raggiungeva invece l’elevato valore di +18.5°C di temperatura massima, mentre la neve faceva capolino fin sulla parte settentrionale di Honshu, con brevi rovesci anche su Sendai.
L’aria, come detto molto fredda in quota, riusciva a raggiungere Tokyo e la parte centrale del Giappone solo durante il giorno 5, quando la stessa capitale registrava una temperatura di 10 gradi inferiore a quella del giorno precedente e maggiormente in linea con le medie di gennaio.
Abbiamo dunque visto come in Giappone vi possano essere repentini cambiamenti nella condizione del tempo, a causa della sua esposizione sia alle correnti fredde continentali, sia a quelle più miti oceaniche.
La parte più settentrionale dell’isola di Hokkaido, in particolare la zona di Wakkanai, è addirittura tra le zone dell’emisfero nord a maggior frequenza di nevicate durante il semestre invernale (ottobre – aprile), seppur i quantitativi di precipitazione non siano quasi mai molto consistenti.