Già da qualche anno in alcuni ghiacciai italiani vengono effettuate delle pratiche sperimentali nei mesi più caldi dell’anno, consistenti nella copertura di porzioni di ghiaccio con dei particolari teli geotessili che consentono di limitare lo scioglimento di neve e ghiaccio durante il periodo estivo. L’esempio di maggiore rilievo arriva dal ghiacciaio Presena, posto ad un’altitudine compresa fra i 2700 ed i 3000 metri a sud del Passo Tonale: a queste quote i ghiacci sono evidentemente sempre più vulnerabili al riscaldamento climatico e già dal 2007 si ricorre ad installare queste protezioni, il cui uso sempre più ampio consente di salvaguardare gran parte della neve dal sole implacabile dell’estate.
I risultati conseguiti quest’anno sono apparsi apprezzabili e la “neve salvata” è ben evidente anche nell’osservazione dell’immagine in alto, scattata in queste ore dalla webcam posta sul luogo. Lo speciale telo di tessuto geotessile, con densità di circa 500 metri a metro quadro, ha uno spessore di 4 mm che racchiude delle micro bolle di aria ed ostacola il passaggio dei raggi del sole e la trasmissione di calore alla neve sottostante. Tutto ciò ha consentito di salvare metà della neve presente ad inizio stagione (risultato probabilmente simile allo scorso anno, quando vennero salvati 130.000 metri cubi di neve), che altrimenti sarebbe andata pressoché persa per intero, considerata la crisi che sta affliggendo negli ultimi mesi i ghiacciai alpini, alle prese non solo con eccessi di caldo ma anche con la forte penuria di precipitazioni.
L’esperimento è stato dunque utilissimo, con il manto nevoso salvato soprattutto in alcuni punti strategici (ad esempio la linea dello skilift e qualche zone critica della pista) che dovrebbe consentire la riapertura del ghiacciaio alle prime perturbazioni nevose: la prima perturbazione, tempo qualche ora, è già alle porte e dunque la neve fresca che porterà darà certo sollievo al ghiacciaio e in generale a tutte le zone alpine, considerando che i fenomeni nevosi potrebbero sconfinare a quote localmente inferiori ai 2000 metri.
Questo progetto speciale, per salvaguardare il ghiacciaio, è reso possibile dalla collaborazione tra la Provincia Autonoma di Trento e la società Carosello (proprietaria degli impianti di risalita del Presena) e risulta essere stato rinnovato anche per il prossimo anno con il contributo di un progetto di studio più ampio delle Università di Milano e di Trento ed il Comitato glaciologico trentino e quello nazionale. Nonostante gli ottimi risultati, sono necessari ulteriori passi avanti per limitare lo scioglimento della neve, anche perché, come sostenuto dal Dott.Alberto Trenti di Meteotrentino, è impensabile esportare l’esperimento a livello globale, in quanto non ci sono né i mezzi, né i soldi per farlo.