La notizia ha fatto il giro del mondo, non poteva essere altrimenti visto e considerato che uno degli argomenti principali dell’assemblea delle Nazioni Unite è stato il riscaldamento globale e le conseguenze meteo climatiche ad esso associate.
Ovviamente stiamo parlando del ghiacciaio Planpincieux appartenente al massiccio del Monte Bianco, soggetto a una parziale destabilizzazione che potrebbe causarne il crollo. Si stima che circa 250000 metri cubi – equivalenti a un cubo alto circa 65 m – potrebbero staccarsi dal ripido pendio e precipitare a valle. Le autorità locali si sono subito adoperate per chiudere le strade a rischio e per effettuare evacuazioni preventive.
Il ghiacciaio Planpincieux è lungo circa 2,45 km e copre un’area di 1,33 chilometri quadrati tra 3660 e 2345 m di altitudine. Si trova su un ripido pendio, con un’inclinazione di circa 30° ed è un ghiacciaio sospeso, ovvero la parte anteriore è situata su uno strapiombo. Il tasso di spostamento misurato durante l’estate è di 30-50 cm al giorno. recentemente è stata registrata un’accelerazione e la comparsa di una grande crepa, che separa la massa destabilizzata dal resto del ghiacciaio.
Come detto le autorità di Courmayeur hanno evacuato rifugi di montagna e per precauzione hanno chiuso le strade della Val Ferret. Al momento non sembrano esserci minacce per le aree residenziali o le località turistiche.
Molti si saranno chiesti se in passato sono già accaduti episodi di questo tipo. Beh, possiamo dirvi che sì, ci sono stati. Ad esempio nell’agosto 1984, quando una sacca interna di acqua di fusione si riversò a valle causando un alluvione che danneggiò alcune strade e un ponte. Il 21 dicembre 1952 una grande valanga di ghiaccio si gettò a valle percorrendo 4 km, ma fortunatamente non creò problemi. L’episodio più recente risale al 17 giugno 2019 e trattasi di un’altra alluvione che si spinse sino a 13 km di distanza dal ghiacciaio, erodendo il fondovalle (torrente Montita) e spazzando via un ponte.