GHIACCIAI IN CONTINUO ARRETRAMENTO – Non sono solo i ghiacci artici a preoccupare per la loro continua flessione. I ghiacciai sono da anni in continuo ritiro pressoché in tutte le regioni delle Alpi: sulla Lombardia, nel periodo 1991-2003, i ghiacci hanno subito una riduzione del 21%; tra il 1975 ed il 2005 quelli della Valle d’Aosta son diminuiti del 27%. Nelle Dolomiti un altro effetto del riscaldamento climatico e dell’anomalia dell’ultima estate si è potuto verificare presso il Lago di Antermoia, lago di alta quota, ghiacciato per la maggior parte dell’anno e con acque molto fredde anche in estate: quest’estate molti turisti vi hanno potuto fare il bagno! Le proiezioni sul futuro restano pessime, anche se sono chiaramente legate agli scenari climatici: entro trent’anni, il ghiacciaio Höllentalferner della Zugspitze, la cima più alta della Germania, rischia di rimanere l’ unico ghiacciaio della Baviera.
MUTAMENTI DRASTICI DEL PAESAGGIO – Il Comitato Glaciologico Italiano ha effettuato misure di bilancio di massa e di variazione frontale su alcuni dei più importanti ghiacciai delle Alpi occidentali. Purtroppo si registrano regressi un po’ ovunque pesantissimi: il Ghiacciaio Ciardoney, sul versante piemontese del Gran Paradiso, ha fatto registrare in quest’estate una notevole perdita di spessore glaciale compresa tra i 140 cm della palina n. 1 (Colle Ciardoney) e i 310 cm della palina n. 7. Si va ritirando in modo clamoroso anche il ghiacciaio del Pré de Bar, come visibile nella foto: la variazione negli ultimi 5 anni è stata enorme! Il nuovo punto terminale del Pré de Bar si trova ora collocato quattrocento metri più in alto, appeso a un ripido scivolo roccioso, e presto sparirà alla vista ritirandosi negli alti pianori sovrastanti.