La nostra Penisola è attualmente abbracciata dall’anticiclone delle Azzorre, ma permangono condizioni instabili, oltre che sul comparto alpino, sulle regioni meridionali, ancora lambite da refoli d’aria freschi appartenenti alle dinamiche vorticose polari russo-scandinave.
Sul fronte atlantico, si porte sulle coste portoghesi il flusso ondulatorio meridiano freddo derivante dalla profonda azione ciclonica islandese. Vediamo le probabili evoluzioni.
Domani, sabato, sarà una piacevole giornata estiva su tutte le regioni, qualche addensamento nuvoloso sull’arco alpino e qualche rovescio insisterà ancora sulle estreme regioni meridionali.
Le termiche nella bassa troposfera saranno comprese per lo più tra 16°C/18°C sulla più parte delle regioni.
Domenica, il cavo d’onda dell’azione ciclonica atlantica in spostamento verso il comparto occidentale europeo, lambirà il nostro comparto alpino, correnti sud-occidentali in quota e condizioni di instabilità che interesseranno in particolare il Nord-Ovest. Qualche nuvola ancora sulle regioni meridionali, bassa la probabilità di pioggia.
Ancora una giornata calda, con le temperature al suolo che non faticheranno a raggiungere i +30°C su buona parte del territorio nazionale. Un po’ più fresco sulle aree del Nord soggette a precipitazioni.
Lunedì, l’azione vorticosa polare tenderà ad avere un’impronta maggiormente zonale, pilotando sempre sulle regioni settentrionali una linea di instabilità. Precipitazioni più probabili quindi sui rilievi alpini.
Correnti che tenderanno a provenire da ovest in quota genereranno tuttavia una diffusa nuvolosità anche sulle regioni centrali, qualche debole pioggia sulle aree interne.
Termiche più calde di estrazione sub-tropicale africana non riescono a raggiungere la nostra Penisola.
Martedì, l’azione ciclonica vorticosa polare russo scandinava si unirà con l’azione ciclonica britannica, tentando di assumere un’azione pendolare verso il cuore del Vecchio Continente.
Umide correnti sud-occidentale in quota manterranno condizioni instabili sulle regioni settentrionali, specie sul Nord-Est.
La +19°C nella bassa troposfera sulle coste meridionali sarde, timida risposta nord-africana alla suddetta azione atlantica.
Quale evoluzione?
Il medio termine secondo il modello americano
Secondo il modello americano, le dinamiche vorticose polari tenteranno a più riprese di raggiungere e destabilizzare il comparto mediterraneo centro-occidentale, ma ad essere coinvolte saranno in maniera principale le regioni settentrionali.
Solo sul finire della prossima settimana, probabile guasto sul Mediterraneo occidentale, anticipato da una fiammata calda africana pre-frontale per le regioni centro-meridionali. Ma è un’evoluzione
che necessita di conferme.
Il lungo termine secondo il modello americano
Strutture atlantiche più organizzate in penetrazione mediterranea?
Troppo presto, ci ritorneremo.