Va colmandosi l’azione del freddo cut-off sulle nostre regioni meridionali. L’area perturbata, seppur ridimensionata, andrà a portare una certa instabilità nei prossimi giorni su Egeo, Turchia e Mediterraneo Orientale.
In area mediterranea, ma anche su Europa centro-settentrionale e orientale, palese rimonta anticiclonica, con asse sud-nord sin su verso la penisola scandinava. Chiaro contributo sub-tropicale africano per il Mediterraneo centro-occidentale e l’Italia, di matrice prettamente oceanica sul resto d’Europa.
Abbiamo assistito ad un precoce richiamo invernale su buona parte del Vecchio Continente, costretto ad indossare un pittoresco “mantello” bianco. Nei prossimi giorni, grazie ad un considerevole aumento delle temperature nella media e nella bassa troposfera, potrà abbandonare il mantello in favore di abiti più leggeri. Potere degli scambi meridiani.
Si perché mentre su gran parte d’Europa e sulla nostra Penisola agivano fredde correnti di estrazione artica, in pieno Atlantico si faceva avanti un tentativo di split polare giù verso le coste atlantiche portoghesi. Un rinforzo poi del flusso zonale sul bordo settentrionale dell’anticiclone oceanico, ha causato un taglio netto a metà strada circa nella saccatura polare, causando così l’isolamento di un minimo in quota autonomo ( cut-off ), che nelle prossime ore continuerà ad agire tra le Isole Britanniche, la Francia e la Penisola Iberica.
Ora, è proprio questo che contribuirà ad un incremento termico così vistoso in area mediterranea. Per la giornata di mercoledì a 850 hPa (1500 metri circa) agirà la +14°C sulla Sardegna, dove un paio di giorni prima si era avuta anche la -3°C! Ma termiche tra +8°C e +12°C agiranno su buona parte delle regioni centrali e meridionali. A 500 hPa (5500 metri circa) termiche tra -14°C (sulla Sardegna) e -16°C su buona parte d’Italia. Cambio assoluto di registro!
Sempre nella giornata di mercoledì, il cut-off atlantico rientrerà nelle spire della fredda depressione centrata tra coste groenlandesi e coste settentrionali scandinave, venendo quindi nuovamente direttamente alimentata e pilotata verso latitudini più meridionali, sin giù verso l’area iberica.
Questo causerà sulla nostra Penisola (segnatamente comparto occidentale) un rinforzo delle correnti meridionali, che saranno sud-occidentali nella media troposfera, da sud sud-est tra la bassa troposfera e le zone prossime al suolo. Conseguente quindi ondulazione ciclonica che andrà a scavarsi sulle nostre regioni Nord-Occidentali, con le prime precipitazioni che potrebbero cadere già nella notte tra martedì e mercoledì.
Precipitazioni che si diffonderanno al resto del Nord, all’alto Tirreno e parzialmente alla Sardegna nella giornata di venerdì, il tutto favorito dalla formazione di un minimo pressorio all’altezza del Golfo del Leone.
Il medio termine per il modello americano
La discesa di aria fredda in ambito iberico andrà a scavare come un martello pneumatico e a portare il suo contributo di aria fresca sin giù nell’entroterra algero-marocchino, dove registreremo la formazione di una goccia fredda con relativi fenomeni precipitativi per le zone circostanti.
Sulla nostra Penisola il continuo flusso in quota di umide correnti meridionali causerà probabili precipitazioni su buona parte delle nostre regioni. Un minimo depressionario sarà infatti in lenta risalita dalle coste settentrionali africane sulla Sardegna e poi sulle coste settentrionali tirreniche.
Intanto a largo della Penisola Iberica, nuovo rinforzo dell’alta pressione oceanica, geopotenziali molto alti in quota. Ma ecco che un’improvvisa erezione altopressoria dell’alta delle Azzorre sin su verso le terre d’Islanda, sarà la causa di un nuovo probabile split polare sull’Europa centro-settentrionale da parte di una nuova e fredda depressione scandinava, avamposto del Vortice Polare.
Ecco, la depressione di cui sopra nell’alto Tirreno, fungerà da calamita e attrarrà l’aria fredda sul Nord Italia.
Domenica prossima andrà scavandosi un’ondulazione ciclonica sulle regioni settentrionali, con l’attivazione di correnti nord-occidentali e occidentali sulla nostra Penisola, probabili precipitazioni che andrebbero a coinvolgere un po’ tutto lo Stivale.
Il lungo termine secondo il modello americano
Il lungo termine offre nuovi e interessanti scenari.
Il precedente affondo freddo si dirigerà verso l’Europa orientale, mentre una nuova goccia fredda verrà inviata da una poderosa e fredda depressione centrata tra l’Islanda e la Groenlandia giù verso la Penisola Iberica e l’entroterra marocchino. Conseguente instabilità mediterranea.
Ma la goccia fredda fungerà da apripista ad un’azione sempre più meridionale del Vortice Polare. La sua ragnatela infatti pian piano sceglierà latitudini sempre più meridionali, trasportando insidiose e fredde depressioni sull’Europa atlantica.
In area mediterranea si instaurerebbero umide correnti occidentali atlantiche, piovose ondulazioni cicloniche con corrispondenti minimi pressori in corrispondenza delle regioni settentrionali.
Certo, sarebbe una piacevolissima novità, ma trattandosi di lungo termine, beh, dovremo tornarci su.