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GFS: Parentesi invernale. Futuro ancora molto incerto

di Angelo Giovi
05 Dic 2007 - 18:13
in Senza categoria
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La saccatura che interesserà l'Italia durante il prossimo week-end dell'Immacolata, con pioggia, neve a quote medio-alte e temperature moderatamente rigide un po' dappertutto. Fonte mappa: www.meteogiornale.it/mappe/gfs.php.
L’ultimo tentativo meridiano freddo polare che ha lambito la nostra Penisola, evolutosi in cut-off, impegna ora il Mar Egeo, la Turchia, il comparto balcanico meridionale e il Mediterraneo orientale.

Su di noi, aumento della pressione al suolo e dei geopotenziali in quota, grazie all’espansione orientale dell’anticiclone oceanico con solide basi poco a largo delle coste portoghesi. Alta azzorriana che in queste ultime ore ha marciato sull’Europa orientale sino a stringere la mano alla gemella russa, grazie al rafforzamento del flusso circolatorio zonale sul suo bordo settentrionale.

Termiche di -2°C/-3°C a 850 hPa (1500 metri circa) si attardano ancora sul basso versante adriatico, segnatamente tra Basilicata e Puglia, accompagnate da freddi venti di tramontana che interessano anche lo Ionio. Atteso nelle prossime ore un rapido incremento termico. Termiche sino a +6°C sempre a 850 hPa sul comparto occidentale italiano.

Il Vortice Polare manifesta la sua forza infittendo la sua azione marcatamente zonale sull’Europa centro-settentrionale, sempre con un occhio di riguardo alla sfera mediterranea però. E il Mediterraneo fa di tutto per attirare la sua attenzione, la stagione è quella invernale d’altronde.

Allora già dalle prime ore di domani, minimo sottovento sul Mar Ligure ad evidenziare un cedimento parziale di geopotenziali in quota, che accompagna un’ondulazione ciclonica larga a tagliare a metà, in maniera longitudinale, la nostra Penisola. Primi tentativi di calamitare su di noi le fresche attenzioni dell’azione polare. Minimo che pian piano verrà risucchiato verso il Salento, rinforza il maestrale sui mari di ponente, tramontana invece su medio e basso Adriatico.

Sterile primo tentativo, ma correnti che divengono tendenzialmente settentrionali nella media troposfera e che preparano il terreno ad una discesa meridiana più vigorosa del Vortice Polare. E per questo troverà come solito alleato l’anticiclone delle Azzorre.

Venerdì, una gobba anticiclonica oceanica più pronunciata a sfiorare il comparto meridionale delle Isole Britanniche, sarà causa di un’ondulazione ciclonica stretta sulle regioni settentrionali, con relativo classico minimo sottovento su Mar Ligure, e ondulazione ciclonica più larga ad abbracciare in maniera completa le rimanenti regioni centro-meridionali. Si fa sul serio stavolta, la profonda e fredda depressione scandinava all’assalto del Mediterraneo.

Sabato formazione di una classica ciclogenesi sull’Italia centrale, ad attrarre sulla nostra Penisola freddo e precipitazioni. Un nocciolo freddo in quota, con valori fino a -30°C a 500 hPa (5500 metri circa), scivolerà in corrispondenza delle coste orientali della Sardegna. Impetuose correnti di maestrale anche nella bassa troposfera, spingeranno isoterme intorno a 0°C a 850 hPa sui mari occidentali e sull’isola sarda, forti correnti di grecale spingeranno isoterme intorno a -1°C a 850 hPa su alto Adriatico e Triveneto.

Due giorni perturbati e dalle caratteristiche invernali per buona parte delle nostre regioni.

Domenica, un flusso di correnti nord-occidentale nella media e nella bassa troposfera, accompagnerà il minimo pressorio sul basso versante adriatico, fenomeni per le regioni centro-meridionali e per le Isole Maggiori. Rapido aumento delle termiche e dei geopotenziali in quota sul comparto occidentale italiano. Ma ecco che sempre il suddetto flusso occidentale sarà causa di un nuovo approfondimento ondulatorio ciclonico sulle nostre regioni settentrionali. Che accadrà?

Il medio termine secondo il modello americano

Nuova ondulazione ciclonica dicevamo e nuovo affondo freddo trasportato da forti correnti nord-occidentali nella media e nella bassa troposfera. Minimo pressorio che dalle regioni del Nord si porterà per la giornata di lunedì in corrispondenza dei Paesi dell’ex Iugoslavia.

Precipitazioni interesseranno un po’ tutte le regioni, per attardarsi nelle prime ore di martedì sulle estreme regioni meridionali e sul basso versante adriatico.

La -25°C a 500 hPa abbraccerà quasi tutte le regioni, sino alle soglie della Sardegna, mentre a 850 hPa le termiche, dalla serata di martedì, diminuiranno notevolmente ad incominciare dal versante adriatico (valori uguali o inferiori a 0°C) ma in rapida propagazione al versante tirrenico e regioni meridionali.

Questo grazie a correnti che diverranno di tramontana o grecale su buona parte delle regioni centro meridionali, dovute ad un’erezione improvvisa dell’anticiclone oceanico con parziale contributo sub-tropicale in quota sin su verso l’Europa centro-occidentale e le Isole Britanniche. Rimonta anticiclonica che causerà allora un rapido aumento della pressione al suolo e dei geopotenziali in quota, nonché una valida spallata da est-shift che riverserà lo Split Polare su Europa dell’est, Russia e comparto balcanico.

Il lungo termine per il modello americano

Il lungo termine si apre con probabile nuovo flusso di correnti settentrionali sulla nostra Penisola, che scorreranno lungo il bordo orientale della dinamica alta azzorriana. Tale flusso potrebbe essere più nord-occidentale nella media troposfera e con caratteristiche più nord-orientali nella bassa troposfera.

Risultato ferita aperta in ambito mediterraneo e ciclogenesi su Tirreno meridionale. Rapida evoluzione in goccia fredda che andrà a riversare probabili precipitazioni su Golfo della Sirte, Libia.

E poi? Poi nuova poderosa affermazione dell’alta oceanica con contributo sub-tropicale e vigoroso slancio settentrionale verso Isole Britanniche a sfiorare i confini meridionali dell’isola d’Islanda. Ciò potrebbe provocare una fredda risposta per via meridiana, ma al momento inquadrabile verso Europa dell’est, Russia e comparto balcanico.

Torneremo su tale nebuloso lungo termine.

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