Situazione Il campo di relative alte pressioni presente sul Mediterraneo centrale è in graduale diminuzione.
Una profonda saccatura, diretta propaggine del vortice polare, investe penisola scandinava ed isole britanniche, ma tende a scendere di latitudine e ad interessare tutta l’Europa occidentale.
Più ad ovest l’Atlantico è teatro dell’ennesima pulsazione dinamica dell’alta delle Azzorre, la quale, in congiunzione ad un energico anticiclone groenlandese (1040 hPa), esplica un’efficace funzione di blocco alle miti correnti oceaniche.
Ci troviamo pertanto ancora una volta in balia di una circolazione meridiana che, come vedremo, riuscirà ad essere particolarmente produttiva in termini di precipitazioni, con locali situazioni di persistenza.
L’Italia, per il momento, vive un periodo di attesa, con una relativa calma anticiclonica sulle regioni del entro-nord, contrapposta a residue incertezze depressionarie sulle estreme regioni meridionali.
Evoluzione a 72 ore La giornata odierna vedrà l’inizio del graduale smantellamento del debole promontorio dinamico sull’Italia: l’ingresso più deciso della saccatura su Francia e penisola iberica innescherà un flusso umido sui versanti occidentali; associata ad esso, una certa nuvolosità sta già iniziando a velare i cieli del nord ove, dalla serata, saranno possibili le prime deboli precipitazioni sulla fascia alpina.
Da domani il peggioramento si presenterà più marcato e le piogge investiranno con gradualità tutto il nord italiano; l’asse di saccatura conquisterà il Mediterraneo occidentale ed un minimo al suolo si porterà sulle Baleari.
Al centro-sud, almeno inizialmente, le condizioni meteo saranno migliori, grazie alla temporanea azione di un’onda calda nordafricana. Ma dal pomeriggio di domani le prime precipitazioni giungeranno anche su Sardegna e fascia tirrenica, mentre il progresso del cavo d’onda nordatlantco causerà la genesi di un minimo barico sul Golfo Ligure.
In serata il maltempo raggiungerà anche le regioni centrali adriatiche, mentre il sud e la Sicilia resteranno ancora qualche ora in attesa. Intanto un richiamo tiepido insisterà su quasi tutte le nostre regioni, portando le temperature in quota su valori compresi fra 5 e 10 °C.
Giungiamo così a sabato 9, quando la lunga ed articolata perturbazione, estesa quasi ininterrottamente dal nord Africa alla Russia artica, sposterà verso est il suo centro d’azione, sospinta dall’ingresso di un freddo maestrale.
Timide schiarite si affacceranno su NO e regioni centrali tirreniche e, in una fase successiva, anche sulla Sardegna. Tempo più chiuso invece al sud e lungo il versante adriatico, dove invece si farà ancora sentire la risalita sciroccale, la quale risulterà ostacolata nel suo progresso verso est da un blocco anticiclonico sul Mediterraneo orientale.
Ad aggravare ulteriormente la situazione ci penserà un nuovo minimo depressionario, in formazione sul Mar Ligure ed in moto, dalla serata verso la Sardegna. Nuove precipitazioni sono così attese sull’isola e sul medio-alto Tirreno, unitamente ad una brusca diminuzione della temperatura, a causa dell’ingresso delle fredde correnti nordatlantiche.
Tendenza a 72-168 ore Domenica 10 il nuovo centro depressionario scivolerà lungo il Tirreno, apportando precipitazioni anche su gran parte del sud. Nel contempo la vecchia perturbazione si allontanerà verso levante, pur insistendo con una ritornante sulle regioni settentrionali.
In questa fase la saccatura, ancora ben evidente su ovest Mediterraneo e nord Africa, tenderà ad evolvere a cut-off, mentre da ovest un cuneo anticiclonico si congiungerà sopra le Alpi con il campo di alte pressioni presente sull’Europa orientale.
Si isolerà così una goccia fredda sulle nostre regioni che, tra lunedì e martedì prossimi, determinerà ancora condizioni di instabilità su buona parte della Penisola.
La situazione inizierà a migliorare solo a partire da mercoledì 13, quando la conca depressionaria, centrata sul basso Tirreno, avrà esaurito quasi completamente la sua energia, mentre dall’Atlantico si affaccerà un flusso stabilizzante a componente occidentale.
Riflessioni di lungo termine e conclusioni Al termine della fase perturbata, che quasi ininterrottamente coinvolgerà l’Italia nel corso dei prossimi 6-7 giorni, un flusso mite, a crescente connotazione subtropicale, pare impadronirsi del bacino centrale del Mediterraneo.
Dapprima, 13 e 14 aprile, un cuneo anticiclonico su ovest europeo che scalzerà le residue aree di instabilità ancora presenti sui versanti orientali italiani. Successivamente, 15-16/04, una flusso occidentale che terrà le perturbazioni atlantiche a nord delle Alpi. Infine, 17-20/04, un’intensa espansione dinamica dal nord Africa che potrebbe indurre, qualora le ipotesi di lungo termine fossero confermate, un notevole rialzo termico e condizioni quasi estive su tutta la penisola.
Tornando a scadenza più prossima, seguiamo con estremo interesse il peggioramento ormai imminente; un’ottima occasione per le piogge su tutto il nostro paese e perfino per la neve a quote relativamente basse, allorché irromperà l’aria fredda (-2 °C ad 850 hPa su centro-nord e Sardegna, con punte di -4/-5 °C sull’arco alpino) in concomitanza ad una persistente instabilità.