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GFS: Medio termine di nuovo alle prese con aria fredda, e forse piogge!

di Mauro Meloni
09 Nov 2007 - 18:50
in Senza categoria
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La visione di GFS sul medio termine (7 giorni) è positiva per la possibilità di piogge sul versante tirrenico. Mentre il Nord rimarrebbe ancora a secco. Fonte mappa: www.meteogiornale.it/mappe/gfs.php.
Continuiamo ad essere interessati solo parzialmente dalla grande e fredda azione della depressione polare, che va anticipando la cruda stagione invernale su buona parte dell’Europa centro-settentrionale e orientale.

Il Vortice Polare approfitta in queste ore del campo d’azione dell’alta pressione oceanica sul comparto occidentale europeo (asse sud-est nord-ovest, dalle coste africane mediterranee sin su a sfiorare le coste groenlandesi), per erodere parzialmente il suo bordo orientale ed allungare i suoi freddi tentacoli anche su parte dell’Europa occidentale.

Questo farà sì che la nostra penisola venga interessata da isoterme più fredde nella media e nella bassa troposfera, ma non accompagnate da fenomenologia di rilievo.

Nella serata odierna termiche a 500 hPa (5500 metri circa) comprese tra -25°C e -30°C interesseranno Triveneto e alto Adriatico, mentre la -2°C a 850 hPa (1500 metri circa) si attarderà sino alla serata di domani su regioni del basso adriatico. Forti correnti nord-occidentali nella media e bassa troposfera trasporteranno nel fine settimana freddo e nuvole in area balcanica, lasciandoci in attesa di una nuova ondulazione ciclonica.

Tra la giornata di lunedì una struttura frontale a carattere freddo, tracimando sul nord-est italiano, scivolerà pian piano sulle regioni centro-meridionali adriatiche, sul settore tirrenico centrale e meridionale e sulla Sicilia. Marginalmente coinvolta la Sardegna. I venti, sempre molto forti di maestrale soprattutto su Sardegna e mari occidentali, tenderanno ad acquisire componente più settentrionale sulla Penisola, anche di grecale sul settore adriatico.

Come un freddo mantello, l’isoterma 0°C a 850 hPa invade quasi tutta l’Italia e parte del Mediterraneo centro-occidentale, valori anche leggermente inferiori sull’area adriatica.
Preludio di un deciso cambiamento.

Come legge il medio termine il modello americano

Cambiamento dettato da una spinta altopressoria della dinamica alta azzorriana, che ora va a interessare addirittura le coste atlantiche norvegesi, mentre più a oriente osserviamo un improvviso aumento della pressione al suolo e dei geopotenziali in quota coinvolgere in maniera parziale l’area russo-balcanica con evidente contributo sub-tropicale mediorientale.

Vistosi compresso in tale maniera al getto polare non rimarrà altra via che incanalarsi sin giù verso il Mediterraneo centro-occidentale.

Dalla sera di mercoledì il minimo pressorio che si scaverà sulle regioni settentrionali, sarà il preludio dell’ingresso sulla nostra penisola di fredde e umide correnti occidentali, le quali ora avranno la forza di aggirare la barriera alpina. Minimi che si sposteranno poi sull’Italia centrale, fase piovosa questa soprattutto per le regioni centro-meridionali.

Split polare che diviene sempre più incisivo con il passare delle ore. Nella giornata di venerdì prossimo, quest’ultimo assumerà una forma cilindrica allungata e a mo di cuneo, con asse nord-est sud-ovest, dall’area baltico-russa sin giù verso le coste mediterranee algero-tunisine, scuoterà il Mediterraneo con termiche a 500 hPa sino a -30°C. La risposta del Mare Nostrum non si farà certo attendere.

Il lungo termine secondo il modello americano

L’azione retrograda orientale, che potremmo definire a pendolo, dello split polare a conquistare più direttamente il Mediterraneo centro-occidentale, causerà una ciclogenesi che dalle coste settentrionali africane si porterà prima sulla Sardegna e poi sulle regioni centro-meridionali, fase perturbata per le suddette zone.

Lo spostamento poi della minimo pressorio sul medio adriatico, sarà la causa dell’ingresso più deciso di aria molto fredda dalla bocca del Rodano. Azione da manuale, perno su medio adriatico e rotazione ciclonica dei venti da maestrale sul comparto occidentale italiano.

Nel frattempo l’enorme split polare diviene una grande goccia fredda centrata proprio sulla nostra Penisola. La -30°C a 500 hPa piomba sui mari occidentali e sulla Sardegna, balletto di minimi pressori tra l’Isola e l’alto tirreno, fase di maltempo per tutti.

La goccia fredda verrà riassorbita poi in un primo momento dall’azione del Vortice Polare, vortice scandinavo-islandese. Ma una nuova discesa è pronta sull’area italo-mediterranea ad opera del poderoso fronte polare, stavolta dal comparto nord-occidentale europeo, con l’alta oceanica protesa verso le coste meridionali groenlandesi.

Lungo termine interessante ma chiaramente da rivedere.

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