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GFS: Lunga fase fredda e perturbata. Poi stabilità anticiclonica?

di Danilo Baldini
07 Dic 2007 - 18:22
in Senza categoria
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Il modello americano GFS evidenzia per la prima parte della prossima settimana un periodo perturbato freddo. Ma attenzione, le termiche a 850 hPa non saranno molto basse e non vi sarà alcuna fase di grande gelo artico o di burian dalle steppe russe sull'Italia. Fonte mappa: www.meteogiornale.it/mappe/gfs.php.
Va approfondendosi in queste ore il tentativo meridiano freddo sulla nostra Penisola, operato da una profonda e fredda struttura barica binocolare in corrispondenza della Penisola Scandinava. Ondulazione ciclonica stretta in corrispondenza delle regioni settentrionali, con relativo minimo sottovento sul Mar Ligure, più larga ad abbracciare le rimanenti regioni centro meridionali.

Una gobba anticiclonica oceanica più pronunciata verso le propaggini meridionali delle Isole Britanniche, permetterà uno Split più deciso sull’Italia.

Tra la notte e le prime ore di domani, minimo pressorio che dall’alto Tirreno traslerà in corrispondenza del medio Adriatico, formazione di una fredda e perturbata ciclogenesi.
Nocciolo freddo all’altezza geopotenziale di 500 hPa (5500 metri circa) tra-26°C/-28°C in prossimità del Centro Italia; forti correnti di maestrale nella bassa troposfera (850hPa, 1500 metri circa) sui mari occidentali e sulla Sardegna e di grecale su alto Adriatico e regioni centrali, trascineranno su tali zone isoterme pari a 0°C.

Notiamo come grazie a una nuova e temporanea spallata dell’alta oceanica sulle nostre regioni di ponente, nelle ore centrali di domani, avremo la Sardegna longitudinalmente sezionata da termiche a 500 hPa comprese tra la -26°C che sfiorerà le coste galluresi e la -20°C che interesserà le coste occidentali dell’Isola! Fenomeni precipitativi che interesseranno maggiormente le regioni centro-meridionali, Emilia Romagna e Triveneto, più al riparo Sardegna e Nord-Ovest.

Domenica ritroveremo il minimo pressorio responsabile di questa fase perturbata in prossimità della Grecia, parziale riprese delle termiche nella media e nella bassa troposfera, instabilità residua sulle regioni del Centro e del Sud.

Parziale sì, perché sempre nelle ore centrali di domenica, lo Split Polare viene riassorbito dal veemente flusso nord-occidentale nella media e nella bassa troposfera, facente capo alla profonda depressione a binocolo nord europea, con minimi tra le Isole Britanniche e le coste settentrionali atlantiche norvegesi. Nuovo assalto del Vortice Polare al Mediterraneo.

Sempre domenica, nuovo minimo al suolo su regioni padane, precipitazioni che dal Nord pian piano scivoleranno sulle regioni centro-meridionali, sospinte da impetuose correnti nord-occidentali. L’aria fredda artico-marittima è pronta a tracimare sulla nostra Penisola.

Lunedì, uno slancio cuneiforme dell’alta dinamica oceanica sin su a coinvolgere l’Irlanda, sarà causa di una discesa meridiana più decisa del fronte polare in area mediterranea. Minimo su alto Tirreno, precipitazioni più incisive sulle regioni centro-meridionali, sferzanti correnti di maestrale. A 500 hPa, isoterme pari a -30°C sfondano in serata sulle regioni settentrionali e si allungano a sfiorare le coste settentrionali sarde, a 850 hPa isoterme pari intorno a 0°C sfondano al Nord (parzialmente riparate in questa fase basso Piemonte e Liguria) e su buona parte delle regioni centrali.

Martedì, la -30°C a 500 hPa abbraccerà buona parte delle nostre regioni, a 850 hPa isoterme comprese tra 0°C/-1°C, ad eccezione delle coste tirreniche centro-settentrionali e della Liguria e delle estreme regioni meridionali.

Il medio termine secondo il modello americano

L’alta pressione delle Azzorre nel suo dinamico moto settentrionale, si spingerà fino alle coste atlantiche norvegesi. Arrivata sin lì, penserà bene di far le cose in grande e di avvicinarsi sempre più al parente stretto russo.

Allora rinforzo del flusso zonale sul suo bordo settentrionale e taglio netto all’incirca a metà strada della grande saccatura polare, affondo freddo che si evolverà così in grande e gelido cut-off per l’Europa centro-orientale, l’Italia e l’area balcanica.

Aria molto fredda continuerà ad affluire su di noi, ma con componente più settentrionale ora.
Giovedì, ancora probabili isoterme di -30°C (sino a -32°C sulla Puglia) a 500 hPa su buona parte delle nostre regioni, probabili isoterme tra -1°C/-4°C a 850 hPa. Freddo e precipitazioni più probabili su regioni centro-meridionali.

Venerdì prossimo, ancora molto freddo probabile nella bassa troposfera, con termiche comprese tra i -5° a 850 hPa del versante adriatico sino a -3°C sulla Sardegna. In progressiva ripresa le termiche a 500 hPa, soprattutto sul comparto occidentale italiano, con valori di tra -24°C/-26°C, intorno a -30°C su Adriatico meridionale.

Sabato, l’alta oceanica ormai stanziatasi presso l’Europa centro-settentrionale e la scandinavia, causerà l’interruzione del flusso freddo balcanico con azione retrograda occidentale sulla nostra Penisola, con risultato goccia fredda poi risucchiata sulle Isole Britanniche.

Il lungo termine secondo il modello americano

Il lungo termine, al solito di difficile interpretazione, vede l’affermazione di una possente azione anticiclonica che dal Mediterraneo si ergerebbe sin su verso la Penisola Scandinava. L’azione vorticosa polare confinata in Russia e sul nord Atlantico.

Azione atlantica che non riuscirebbe a sfondare in area mediterranea, ma capace di inoculare in ambito marocchino la solita goccia fredda.

Poi ferma espansione azzoriana in ambito mediterraneo con parziale ma evidente contributo sub-tropicale in quota. Anticiclone anche su Europa centro-meridionale e orientale e in ambito balcanico, riaffermazione del flusso zonale?

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