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GFS: L’orologio atlantico detta i tempi dell’instabilità al Centro-Nord

di Pierfranco Serra
21 Mag 2008 - 18:28
in Senza categoria
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Il Golfo di Biscaglia è sede da tempo di situazioni depressionarie. Questo facilita lo spostamento delle depressioni verso sud-est, ad investire le regioni centro-settentrionali italiane. Situazione che probabilmente si riproporrà ancora nel prossimo futuro. Fonte: www.meteogiornale.it/mappe/gfs.php.
Area ciclonica italica avente perno barico sia al suolo che in quota, centrata in corrispondenza delle regioni centrali, causa ancora rovesci talora di forte intensità sull’area tirrenica centro-meridionale e sulla più parte dell’Italia peninsulare.

L’azione perturbata è in lento colmamento e parzialmente alimentata in quota da un flusso di correnti tendenzialmente nord-occidentali, di estrazione vorticosa polare, le quali hanno un buon gioco in una situazione di palude barica centro europea.

Domani, giovedì, l’area ciclonica sarà in lento ma graduale spostamento in area balcanica, finalmente accessibile e liberata dal caldo abbraccio sub-tropicale mediorientale grazie alla suddetta certosina azione nord-europea. Ma al Nord ecco riaffacciarsi un nuovo cavo d’onda fresco in quota, segno di altra instabilità.

Le precipitazioni interesseranno principalmente le regioni centrali e quelle settentrionali, con coinvolgimento di tutto il settore Adriatico, direttamente coinvolto dallo scivolamento dell’aria fresca in quota (sino a -20°C all’altezza geopotenziale di 500 hPa, 5500 metri circa).

In Europa, l’ondulazione meridiana fredda groenlandese costretta in cut-off dal taglio operato dall’anticiclone dinamico azzorriano, va a puntare la Penisola Iberica.

Intanto, la pressione sulle Nostre regioni meridionali sarà in graduale ripresa, così come le temperature nella bassa troposfera, aumento quest’ultimo comunque generalizzato per il comparto centro-occidentale mediterraneo.

Venerdì, l’azione ciclonica atlantica si farà via via più penetrante su Penisola Iberica e comparto occidentale europeo, imponendo correnti tendenzialmente sud-occidentali in quota in seno al Mediterraneo centro-occidentale.

Azione atlantica che si mostrerà più efficace al Nord, probabili precipitazioni anche a carattere temporalesco. E rovesci sparsi potrebbero interessare anche le regioni centrali e meridionali, segnatamente versante Adriatico e localmente i rilievi galluresi sardi.

Sabato, l’area ciclonica atlantica con perno barico sia la suolo che in quota in prossimità del Golfo di Biscaglia, incomincerà a mostrare i muscoli più esplicitamente al versante occidentale della nostra Penisola, dove si metteranno in moto sostenute correnti sciroccali al suolo. Nuvole e qualche pioggia probabile su Sardegna e sul Nod-Ovest. Precipitazioni che nel corso della giornata potrebbero estendersi a tutto il Nord e a parte del Centro.

Da notare che l’ingresso della mano atlantica in seno al Mediterraneo occidentale, causerà un’impennata assai tiepida di estrazione sub-tropicale africana che andrà a interessare in maniera più diretta le Nostre due Isole Maggiori (+20°C! a 850 hPa sulla Sardegna meridionale, 1500 metri circa).

La giornata di domenica non dovrebbe offrire particolari variazioni in chiave barica.

Si perché la goccia fredda rimarrà ostaggio di Francia e Spagna, imponendo sulla nostra Penisola correnti sud-occidentali in quota che ancora una volta produrranno i maggiori effetti sulle regioni settentrionali e su parte di quelle centrali.

Il Sud, protetto dalla calda campana di estrazione sub-tropicale africana, rimarrebbe così all’asciutto.

Quale evoluzione?

Il medio termine secondo il modello americano

Secondo il modello numerico previsionale americano, il flusso fresco nord-europeo dovrebbe favorire la strada iberica, dove si daranno il cambio aree perturbate e gocce fredde.

Questo significherà per noi una grossa scaldata per il nostro Meridione (rischio +25°C! a 850 hPa sulla Sicilia), con apice probabile a metà della prossima settimana.

Il nord continuerà invece a ricevere la ritornante sud-occidentale più fresca e più umida dell’azione ciclonica iberica, relativi maggiori contrasti e fenomeni instabili.

A seguire probabile azione a pendolo della suddetta azione nord-europea iberica, che coinvolgerebbe più direttamente la nostra Penisola e terrebbe a freno la canicola africana.

Chiediamo conferme.

Il lungo termine secondo il modello americano

Ondulazioni meridiane fredde dirette verso la nostra Penisola, con buona pace per gli amanti della stabilità e dei placidi tepori simil estivi?

Presto per azzardare tali proiezioni, continuiamo a monitorare.

Ci ritorneremo.

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