Situazione Sulle regioni centro-meridionali permane la circolazione ciclonica originata da un flusso di aria artica. Il sistema, responsabile di una sensibile diminuzione termica su molte località del centro-sud e di frequenti episodi di instabilità, volge ad un lento declino e si trasferisce verso est.
Al suo posto, specie al nord, vi è la proposizione di un debole intermezzo anticiclonico, anche se in quota permane una vasta saccatura che stamani raggiunge il nord Africa.
Ad ovest l’alta atlantica, sempre in ottima forma (1035 hPa, 576 gpdam), rimane agganciata ad un altrettanto robusto anticiclone russo ed invia contributi freddi verso il Mediterraneo. Ma il ponte di alta pressione sta per essere smantellato nuovamente,per l’avvicinamento di un nucleo di aria artica che nei prossimi giorni raggiungerà l’Europa centrale.
Evoluzione a 72 ore Le giornate di oggi e domani saranno caratterizzate dalla transizione verso un regime blandamente anticiclonico al suolo, che porterà una maggiore stabilità dello stato del tempo. Le temperature in quota si manterranno stazionarie su valori abbastanza bassi (-2/-10 °C ad 850 hPa); tale persistenza indurrà una certa trasmissione del freddo agli strati più bassi anche nelle regioni del nord, fino ad ora risparmiate dai bruschi cali termici verificatisi nel resto del paese.
Per quanto attiene alle precipitazioni, si assisterà al progressivo ritiro delle aree di instabilità che da domani saranno localizzate unicamente al sud della nostra penisola.
Ma, come accennato in precedenza, dalle alte latitudini europee si farà strada a marce forzate un intenso impulso di aria artica. Una circolazione depressionaria, collocata sabato mattina sulla Svezia, raggiungerà in serata il centro Europa, inducendo un rapido calo della pressione anche sull’area mediterranea.
Si assisterà così nuovamente al verificarsi di condizioni di instabilità che, nella notte fra sabato e domenica, interesseranno con un primo nucleo depressionario le regioni centrali italiane.
Tendenza a 72-168 ore La giornata di domenica vedrà il transito lungo lo Stivale di una conca depressionaria che aprirà la strada ad ulteriori impulsi di instabilità. Le regioni più colpite dalle precipitazioni (nevose anche a quote molto basse, date le temperature previste) saranno le meridionali e le adriatiche, queste ultime probabilmente coinvolte da una ritornante relativamente intensa.
Nel corso della giornata il minimo depressionario si porterà verso i Balcani, liberando dalla nuvolosità le regioni del medio-alto Tirreno e le regioni settentrionali, ancora una volta escluse da questa prima fase perturbata.
Lunedì 21 la circolazione depressionaria si porterà con maggior decisione verso le nostre regioni, agevolata in tal senso dalla spinta verso sud ricevuta dal notevole aumento di pressione in sede artica.
Da rilevare la costituzione di un lungo e robusto ponte anticiclonico, che dal vicino Atlantico si porterà sino alla Groenlandia, per poi saldarsi con il polo termico presente sulla Nuova Zemlja. Lungo il bordo occidentale di questa struttura si assisterà alla risalita di un’ingente bolla d’aria calda, che porterà a valori insolitamente alti (estivi) le temperature in quota su est Groenlandia (fino a 10 °C ad 850 hPa).
Il bordo orientale di detto anticiclone sarà invece teatro di una corposa discesa di aria fredda che tenderà a convergere verso il vasto lago depressionario presente su centro Europa ed area mediterranea.
Il tempo di inizio settimana presenterà così marcate caratteristiche invernali, con diffuse condizioni di instabilità al centro-sud, per la persistenza in area mediterranea della fredda circolazione depressionaria. Non mancherà di certo la neve a quote basse, visto che, ad 850 hPa, le temperature si manterranno sotto i -5 °C su molte regioni italiane.
Probabilmente il nord resterà ancora escluso dalle precipitazioni, almeno sino a martedì 22; ma da mercoledì 23 potrebbe insediarsi un nucleo depressionario su ovest Mediterraneo, con l’innesco di un richiamo caldo che invaderà progressivamente tutta la nostra penisola.
Lo scorrimento di aria umida sopra un preesistente strato piuttosto freddo (-8/-10 °C al nord) potrebbe generare intense precipitazioni, prevalentemente nevose al nord, ma, trovandoci al limite del medio termine, è bene attendere ancora qualche giorno prima di confermare tale tendenza; una tendenza che vedrebbe nella giornata di giovedì 24, l’ingresso più franco di un flusso da sud, associato all’avanzata verso le nostre regioni dell’area depressionaria.
Riflessioni di lungo termine e conclusioni Diamo solo un cenno alla tendenza per l’ultimo weekend di inverno ed i primi giorni di primavera; una tendenza ancora molto incerta, che vedrebbe comunque l’Italia oggetto di contesa fra depressioni di origine mediterranea e flussi molto freddi, anche in considerazione della stagione ormai al suo epilogo, generati dalla presenza alle alte latitudini di una vaste ed intensa area anticiclonica posizionata sulla Groenlandia (1050 hPa), contrapposta ad una saccatura gelida che dalla penisola scandinava potrebbe portarsi verso la regione mediterranea.
Sarebbe davvero un gran bel finale per una stagione che, almeno al centro-sud, fino ad ora fatto vedere parecchi spunti interessanti.