Una intensa ondulazione meridiana fredda di artica estrazione tenta la via mediterranea, complice un’erezione dell’anticiclone sub-tropicale dinamico oceanico sin su verso le terre canadesi del Labrador.
Le nuove dinamiche in quota settentrionali, attraggono in area mediterranea l’evoluzione ciclonica presente tra Marocco e Algeria, obbiettivo probabile le Nostre due Isole Maggiori e le regioni meridionali. Vediamo in dettaglio.
Tra la giornata di domani, martedì, e quella di dopodomani, mercoledì, sull’Italia saranno presenti due ondulazioni cicloniche di diversa estrazione.
Dalle coste settentrionali africane come dicevamo, risalirà aria in quota piuttosto tiepida e umida, la quale si scontrerà con aria più fresca presente sia sul territorio italico che sul comparto mediterraneo, eredità della recente fase barica continentale.
Al Nord si alterneranno dei cavi d’onda più o meno pronunciati, ammiccamenti da parte del profondo e freddo Split Polare che cerca la migliore via penetrante. Così le correnti africane non riusciranno a risalire verso il Mediterraneo settentrionale, poiché dal Rodano si affacceranno correnti in quota nord-occidentali, le quali comprimeranno nubi e relativi fenomeni precipitativi tra il basso settore tirrenico e le regioni meridionali, zone soggette ad avvezione di vorticità positiva lungo la ritornante sud-occidentale del getto polare.
Giovedì, il cavo d’onda della saccatura polare abbraccerà in maniera più decisa le regioni italiane, coadiuvato dal solito minimo pressorio sottovento padano.
Aria fredda incomincerà a tracimare dal Golfo del Leone, nella bassa troposfera (1500 metri circa) termiche dell’ordine di +6°C/+8°C tra le regioni settentrionali e la Sardegna. Al Sud, impegnato da un’azione frontale dal duplice ramo, uno freddo e uno caldo, ancora nubi, precipitazioni e una +14°C (sempre bassa troposfera).
In serata, la linea frontale a carattere freddo che si addosserà sull’arco alpino, farà tracimare le prime precipitazioni specie sul Triveneto. Maestrale impetuoso sui bacini di ponente.
Nella giornata di Venerdì, la saccatura polare sfonderà in maniera più decisa al Nord, dove farà la sua apparizione la termica -28°C! all’altezza geopotenziale di 500 hPa (5500 metri circa).
Nella bassa troposfera termiche prossime allo zero sull’arco alpino settentrionale, ma tra il Nord e il Centro anche +3°C/+4°C.
Sempre difficile fare previsioni dettagliate sulle precipitazioni in caso di invasione di aria artica sulla nostra Penisola, ma possiamo dire che queste potrebbero concentrarsi in prossimità del cavo d’onda in quota, regioni centrali, zona in cui vi sarà chiara avvezione di vorticità positiva. Attenzione alla bora sull’alto Adriatico.
La neve cadrà sull’Appennino settentrionale a quote inferiori ai 1500.
Quale evoluzione?
Il medio termine secondo il modello americano
L’aria più fredda artica si fermerà al di là delle Alpi per due concomitanti fattori: una rimonta altopressoria oceanica su area iberica e Mediterraneo centro-occidentale unita ad un’attività ciclonica vorticosa polare a est delle Isole Britanniche, la quale imporrà un input simil-zonale alla fredda azione nord-europea.
Il trend ondulatorio meridiano freddo verrà shiftato così tra l’area balcanica e l’area egea.
Per i primi giorni della prossima settimana probabile fase atlantica in seno al Mediterraneo occidentale, con correnti sud-occidentali in quota favorevoli per il Nord-Ovest.
Monitoreremo con attenzione.
Il lungo termine secondo il modello americano
Nuovo Split Polare italico?
E’ presto, ci ritorneremo.