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GFS: Il ritorno dell’instabilità. Nel lungo periodo speranze più fresche

di Pierfranco Serra
30 Giu 2008 - 14:46
in Senza categoria
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Nella prima parte di luglio l'Atlantico cercherà di tenere a bada i bollori africani: in parte ci riuscirà. Fonte mappa: www.meteogiornale.it/mappe/gfs.php.
Correnti moderatamente fresche in quota continuano ad affluire sulla nostra Penisola, pilotate dal profondo perno ciclonico agente poco a ovest delle Isole Britanniche.

Su di noi presente un promontorio anticiclonico non certo granitico e dalle chiare fattezze oceaniche, l’onda calda africana insiste sempre sulla Penisola Iberica.

All’altezza geopotenziale di 850 hPa (1500 metri circa), termiche comprese tra +16°C (Alpi nord-orientali ) e +19°C. Nubi a sviluppo verticale e relativi rovesci interesseranno tutti i rilievi interni peninsulari, della Sicilia e localmente quelli interni della Sardegna. Al Nord, i temporali interesseranno l’area padana.

Domani, martedì 1 luglio, il cut-off oceanico si avvicinerà alle Isole Britanniche e al comparto occidentale europeo, con cavo d’onda si giù verso l’Iberia e il Golfo del Leone.

Su di noi, lieve calo dei geopotenziali e delle termiche nella bassa troposfera, comunque comprese tra +15°C/+18°C (anche +19°C sulle aree interne delle Isole Maggiori). Indici di instabilità molto elevati e rovesci che interesseranno non solo il Nord, ma anche le aree interne appenniniche e siciliane, zone queste che maggiormente risentono dello scorrere in quota dell’aria atlantica, che abilmente elude le resistenze settentrionali dell’alta pressione dinamica oceanica in trasferta mediterranea, per poi piegare dolcemente sulla nostra Penisola.

Onda africana ad infastidire le notti spagnole.

Mercoledì, sempre area ciclonica atlantica sugli scudi.

Non avendo più slancio ondulatorio meridiano, cerca di erodere lentamente le difese altopressorie del Vecchio Continente e come un’abile catena di montaggio trascina verso il comparto occidentale italiano (stimolando il moto zonale) l’onda più calda di estrazione africana.

La +20°C nella bassa troposfera in serata sfiorerà le coste occidentali sarde. Giornata calda, ma senza eccessi. Solita probabile instabilità al Nord e sulle aree interne peninsulari.

Giovedì, azione atlantica che con più decisione va a interessare Francia e Spagna, con considerevole diminuzione delle termiche nella bassa troposfera. Una struttura frontale a prevalente carattere freddo agirà oltralpe, attivando moti instabili su tutto il nostro comparto alpino.

Sulla Sardegna, sulla Sicilia come sul comparto occidentale italico, deciso acuto sub-tropicale africano come naturale risposta all’ingerenza atlantica: anche +23°C a 850 hPa sulle coste sulcitane sarde.

Venerdì, elemento saliente sarà la diminuzione delle termiche nella bassa troposfera al Nord, parte del Centro e sui mari occidentali, quando la mano calda africana si attarderà invece tra la Sardegna e la Sicilia.

Quadro barico generale poco evolutivo, timida instabilità prevista sulle regioni settentrionali.

Quale evoluzione?

Il medio termine secondo il modello americano

Nuova scaldata africana alle porte?

Secondo il modello americano, il medio periodo vedrà un’insistenza dell’azione ciclonica nord-europea sul comparto occidentale del Vecchio Continente, che significherebbe per noi risposta calda di matrice sub-tropicale africana, la quale potrebbe colpire in maniera più diretta le nostre due Isole Maggiori e le regioni centrali e meridionali.

Ancora il Nord parzialmente scoperto e più esposto all’attività atlantica.

Sul finire del medio periodo, intorno alla metà della prossima settimana, importante break ondulatorio meridiano freddo nord-europeo a ripulire il comparto mediterraneo dai fastidi africani.

Decisa diminuzione delle termiche in quota, ma valuteremo attentamente.

Il lungo periodo secondo il modello americano

Parrebbe continuare il dinamico balletto tra l’azione atlantica e nord-europea e le sempre pronte e feroci risposte africane.

Ma nessun “vincitore”, nessuna chiara evoluzione barica.

Ci ritorneremo.

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