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GFS: Il grande freddo è alle porte. In futuro ingerenze atlantiche?

di Michele Mencarini
12 Dic 2007 - 20:13
in Senza categoria
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Sul medio termine il modello americano vede l'abbassamento verso il centro Europa della struttura altopressoria, con depressioni sul basso mediterraneo, mentre in Atlantico si riaffaccia la
L’alta pressione oceanica va su, sempre più su alla conquista della Penisola Scandinava, ponendo così le basi per la creazione di una configurazione barica congeniale a discese di aria particolarmente fredda dai quadranti orientali sin giù verso l’area mediterranea.

In queste ore l’asse d’azione dell’alta pressione delle Azzorre, che dalle coste portoghesi si allunga sino ai Paesi Scandinavi (con valori al suolo peraltro molto elevati di circa 1040 hPa ), marcatamente sud-ovest/nord-est, fa sì che l’aria in origine artico-marittima compia un giro più largo per dirigersi verso la nostra Penisola, assumendo così caratteristiche decisamente continentali.

Aumenta la sensazione di freddo, le correnti sia nella media che nella bassa troposfera tendono ad assumere connotati nord-orientali. A 500 hPa (5500 metri circa) termiche pari a -30°C interessano già medio Adriatico e Sardegna, a 850 hPa (1500 metri circa) la -2°C ricopre il medio Adriatico e la 0°C abbraccia buona parte delle nostre regioni. Si dia inizio alle fredde danze.

Domani, parziale ripresa dei geopotenziali in quota su Mediterraneo occidentale, termiche così a 500 hPa in leggera ripresa su tale settore. Questo perché il promontorio anticiclonico scandinavo fatica momentaneamente a spanciarsi in maniera parallela verso il comparto russo, imponendo in tale fase un flusso leggermente più meridiano e diretto in area balcanica.

Ma l’Alta gonfierà presto il petto, pardon il Pattern, il Pattern Scandinavo.

Sempre domani aumenterà progressivamente invece il freddo a 850 hPa sulla Penisola. La -5°C raggiungerà L’Abruzzo, la -2°C si tufferà oltre Tirreno sulle coste orientali sarde. Ma tra la sera e la notte la situazione precipita rapidamente. La -9°C sfonda sul medio Adriatico, ma buona parte del settore orientale tra la -7°C/-8°C; la -4°C scivola sul Tirreno meridionale, il gelo avanza sulla Pianura Padana centro-orientale mentre il Nord-Ovest rimane in attesa.

E sempre tra le prime ore di venerdì e il cuore della giornata, anche a 500 hPa la situazione, in termini di freddo, peggiora drasticamente. L’anticiclone scandinavo si spancia, il freddo con moto retrogrado occidentale penetra dritto dall’Adriatico sulla nostra Penisola. Geopotenziali assai bassi accompagnate da termiche rigidissime, raggiungono il medio e basso versante adriatico. La -38°C sul Gargano, la -34°C e la -36°C dalle Marche sin giù verso la Puglia.

La notte, sempre a 500 hPa, una fitta spirale di gelidissime termiche (da -30°c sino a -36°C) coinvolgerà in maniera più diretta le regioni centro-meridionali, avvitandosi intorno a un minimo, presente sia al suolo che in quota, in corrispondenza del basso settore adriatico. La -28°c sul comparto occidentale.

Nelle stesse ore, nella bassa troposfera un mantello gelido coprirà tutta L’Italia: le regioni settentrionali tra la -5°C del basso Piemonte e la -9°c del Friuli Venezia Giulia; le regioni centrali tra la -8°C tirrenica la -10°C marchigiana; le Isole tra la -6°C siciliana e la -7°C a toccare le coste nord-orientali sarde.

Sabato freddo in quota che si intensifica e discesa fredda retrograda occidentale che si evolve in cut-off, enorme e gelido cut-off tra comparto balcanico e comparto mediterraneo centro-orientale. Minimo sempre ben presente su basso settore adriatico e gelide correnti di grecale su di noi. La sera termiche a 850 hPa comprese tra la -5°C e la -8°C un po’ su tutto il territorio, a 500 hPa ancora nocciolo freddissimo sulle regioni meridionali (sino a -38°C sullo Ionio), tra -30°C e -32°C su Centro-Nord e comparto occidentale.

Domenica ancora molto freddo, a 500 hPa sulle regioni centro meridionali tra -30°C e -36°C, al Nord andrà un po’ anche grazie ad un aumento dei geopotenziali in quota, tra -26°C e -28°C.
Termiche pressoché invariate anche nella bassa troposfera, al più lieve ripresa sulle regioni settentrionali.

Dal punto di vista precipitativo, saranno certamente le regioni adriatiche e quelle centro-meridionali maggiormente esposte alle fredde correnti di grecale ad essere maggiormente interessate in questi giorni. E con siffatte termiche, la neve in pianura non sarà un utopia!

Il medio termine secondo il modello americano

Pia piano, lo sgomitare dell’alta ascandinava, in estensione all’Europa centro-meridionale, causerà l’allontanamento del flusso freddo e perturbato verso Russia e Turchia. Un po’ di tregua.

Aumento della pressione e dei geopotenziali in quota, in maniera più evidente sulle regioni centro-settentrionali.

Sempre freddo invece nella media troposfera, correnti fredde orientali scivoleranno sul bordo meridionale dell’alta oceanica. Termiche a 850 hPa decisamente negative su buona parte della Penisola, in leggera ripresa, soprattutto al Centro-Nord, a partire da mercoledì prossimo.

Intanto da notare che sacche di aria fredda all’altezza geopotenziale di 500 hPa con valori prossimi ai -30°C, si isoleranno sul Mediterraneo centro-occidentale, probabile fase instabile con coinvolgimento più diretto per le Isole Maggiori.

A seguire, decisa affermazione altopressoria su Mediterraneo e Europa centro-settentrionale.

Il lungo termine secondo il modello americano

Il lungo termine parrebbe proporre un tentativo atlantico in area mediterranea.

Ondulazione meridiana pilotata da una profonda depressione islandese, che va aprendosi la via insinuando nel bacino del Mediterraneo input freddi e instabili attraverso la media troposfera, flusso nord-occidentale.

Azione a pendolo con progressione occidentale dell’ondulazione ciclonica atlantica, cavo d’onda ad abbracciare le nostre regioni, minimo piovoso sulle Baleari. Correnti meridionali porterebbero le piogge ad incominciare dal comparto occidentale italiano.

Il tutto evolverebbe in goccia fredda mediterranea, prima di una nuova rimonta altopressoria mediterranea. Poi nuova ondulazione ciclonica al Nord?

Urge tornare sul lungo termine, perché l’evoluzione proposta da GFS non ci convince del tutto.

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