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GFS: Gelida parentesi invernale! A seguire fase di maltempo sul Nord Italia?

di Marco Rossi
14 Nov 2007 - 18:35
in Senza categoria
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Se nel breve-medio termine è ormai assodata la fase molto fredda che ci interesserà, nell'evoluzione a sette giorni appare la possibilità di una fase piovosa per il Nord. Sarà vera gloria? La posizione dell'hp oceanica è sempre molto invadente e pronta a dare una spallata a questo tentativo piovoso. Fonte mappa: www.meteogiornale.it/mappe/gfs.php.
La rotazione in senso orario dell’asse d’azione dell’anticiclone delle Azzorre, da sud-ovest a nord-est sin su verso le coste scandinave meridionali, in concomitanza con l’azione di blocco esercitata dall’alta russa, permettono alla colata di aria artico-marittima parzialmente continentalizzata di insinuarsi in aria italo-mediterranea. Sarà gran freddo!

Nelle prossime ore il minimo pressorio formatosi precedentemente sul Ligure e che andava ad accogliere lo split polare sulla nostra Penisola, si sposterà velocemente sul medio-basso settore adriatico. Forti correnti nord-occidentali nella media e bassa troposfera si tufferanno nei mari occidentali italiani dalla bocca del Rodano, venti di bora su Triveneto e alto Adriatico.

Nella notte la -32°C a 500 hPa (5500 metri circa) abbraccerà il comparto alpino settentrionale, la -30°C sul Nord e sulla Toscana, la -28°C che va a sfiorare le coste settentrionali della Sardegna e abbracciare tutto il Centro. A 850 hPa isoterme comprese tra -2°C/-3°C tra il Nord e il Centro, l’aria fredda in ingresso dal Rodano braccherà la Sardegna.

Per un minimo che va, un altro si formerà domattina tra la Corsica e la Sardegna. Una struttura frontale occlusa impegnerà ancora le regioni centro-meridionali, mentre una linea di instabilità agirà in prossimità del nuovo minimo. Il Mediterraneo ruggisce!

Nella sera-notte una linea di instabilità tra le suddette isole e il Tirreno settentrionale, mentre la coda di un sistema frontale occluso si attarderà sulle regioni meridionali peninsulari. A 500 hPa la -30°C/-32°C tra le regioni settentrionali e quelle centrali, la -30°C coinvolge anche le coste settentrionali della Sardegna. A 850 hPa il Nord e il Centro (segnatamente Toscana e medio-alto adriatico) tra -2°/-4°C.

Le regioni del medio-basso settore tirrenico, ma in particolar modo le regioni più meridionali italiane e la Sicilia, risentiranno in tal fase del richiamo ciclonico più mite sia nella media che nella bassa troposfera. Attenzione che già in questa fase la neve potrebbe fare la sua comparsa sul settore adriatico centrale e settentrionale anche a quote di bassa media-collina. Neve anche per i rilievi sardi probabile dai 700-800 metri di quota.

Venerdì minimo pressorio centrato sulla Sardegna che con il passare delle ore andrà trasferendosi sul medio-basso settore tirrenico. Sistema frontale occluso sulle regioni centro-meridionali, una linea di instabilità agirà in senso antiorario attorno al suddetto minimo. Minimo che spostandosi permetterà al gran freddo di interessare più direttamente le regioni tirreniche centrali e meridionali, sino ad ora logicamente sotto l’influenza della ritornante ciclonica più mite sia nella media che nell’alta troposfera.

Pian piano allora le nevicate potrebbero scendere di quota anche sul versante tirrenico, con correnti che nei bassi strati diverrebbero sempre più nord-orientali, sfruttando in un primo momento lo scorrimento a quote superiori di aria più umida e mite in arrivo da sud-ovest.

Intanto lo split polare sulla nostra Penisola prenderà le sembianze sabato di una grande cut-off. Ripresa del flusso anticiclonico zonale sul nord Europa, che taglierà la saccatura a metà strada circa, interrompendo così l’alimentazoine dinamica al cavo d’onda (che è la parte meridionale della saccatura stessa).
Minimo depressionario che tra sabato e domenica traslerà sull’Egeo, lasciando strascichi instabili sulle regioni centro-meridionali e le isole maggiori. Sempre molto freddo ovunque nevicate probabili sempre a quote di media-bassa collina, probabili sotto i 1000 metri anche sui rilievi esposti della Sicilia.

Il medio termine secondo il modello americano

Il cut-off figlio del possente split polare su di noi andrà lentamente indebolendosi e portandosi sul Mar Egeo, apportando un consistente peggioramento.

Tra lunedì e martedì prossimi, rimonta anticiclonica sull’Italia e sull’area mediterranea centro-occidentale, con tenue contributo sub-tropicale. Ponte ideale con l’alta pressione su Europa centro-settentrionale.

Ma ecco che avviene qualcosa sull’Europa occidentale. Tentativo di split polare da parte della depressione anglo-scandinava giù verso Francia e Spagna e primo “taglio” operato da una rimonta anticiclonica oceanica, susseguente cut-off tra Isole Britanniche, Francia e Spagna settentrionale. Si attivano correnti umide meridionali che lambiscono l’arco alpino occidentale.

Ma vince l’azione del Vortice Polare, cut-off riassorbito e seguente discesa meridiana giù verso la Penisola Iberica. Sul Mediterraneo ondulazione ciclonica con relative correnti umide e piovose meridionali, che in un primo momento interesserebbero le regioni nord-occidentali, dell’alto Tirreno e la Sardegna. Poi discesa fredda che traslerebbe a mo di pendolo su Mediterraneo centro-occidentale, susseguente minimo in formazione sul Mar Ligure e piogge che si estenderebbero a tutto il Nord e a buona parte del Centro. Tuttavia il modello non è la prima volta che nel medio-lungo termine prevede situazioni simili a questa che nella realtà è però da molto tempo che non si verificano.

Come vede il lungo termine il modello americano?

Il nuovo affondo perturbato si evolverebbe in cut-off destinato ai Balcani.

Su di noi, come sull’Europa occidentale, importante rimonta anticiclonica di matrice oceanica, con parziale contributo sub-tropicale in quota.

Intorno alla giornata di Venerdì prossimo un’erezione altopressoria dell’alta oceanica sin su verso l’Islanda, causerà probabilmente un nuovo affondo del Vortice Polare su Europa centro-occidentale e in area mediterranea, con relativa probabile risposta perturbata per la nostra Penisola.

Ma chiaro è presto, trattasi di lungo termine, urgono conferme.

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