Nei vari approfondimenti settimanali, soprattutto nelle analisi a lungo termine, abbiamo focalizzato l’attenzione su un punto: il posizionamento del Vortice Polare. Attualmente il core principale staziona in Atlantico, sul comparto Canadese. L’energia potenziale contenuta al suo interno è così tanta che il trasferimento al suolo genera Basse Pressioni talmente profonde da poter essere considerate dei veri e propri uragani!
La vigoria Polare fa sì che il flusso zonale irrompa alle medie latitudini, convogliando velocissimi fronti perturbati fin sul Mediterraneo. Un peggioramento più consistente, dopo l’attuale, potrebbe manifestarsi proprio a Natale. Importante descriverne le dinamiche, perché lo spostamento del Vortice Polare verso l’Euro-Asia (inizialmente sulla Scandinavia) innescherà una frenata delle correnti atlantiche e crescenti ondulazioni del Jet Stream (correnti d’aria che scorrono alle alte quote atmosferiche).
La mappa che vi mostriamo, relativa al prossimo 29 dicembre, identifica quanto appena detto. Scorgiamo, ad esempio, una minore vorticità in prossimità del Canada e un primo – timido – tentativo di presa dinamica (elevazione a nord) dell’Alta delle Azzorre. Il Vortice Polare risulta collocato in Scandinavia, lo abbiam detto, e le masse Artiche inizieranno a guadagnare terreno verso sud lambendo il Nord della nostra Penisola. Insomma, dando credito all’ipotesi americana (tutta da verificare) l’inverno potrebbe pian piano cominciare a mostrarci il suo vero volto.