L’alta pressione delle Azzorre si slancia dalle coste atlantiche francesi e iberiche sino ai Paesi dell’est europeo, tendendo la mano al cugino russo, decisamente più fresco. Il Vortice Polare è attualmente impegnato in una azione simil zonale tra le Isole Britanniche e la Penisola Scandinava, attendiamo le sue mosse.
Un campo di pressioni alte e relativamente livellate staziona anche sul bacino mediterraneo centro-occidentale e sulla nostra Penisola, ma non trattasi certo di una mite roccaforte inespugnabile. Sul bordo meridionale della campana altopressoria continuano a scivolare dai quadranti orientali fresche correnti continentali, flusso moderato sia nella media che nella bassa troposfera.
Risultato, una sacca di aria fresca in quota si è portata in prossimità della Sardegna, nascita di un minimo pressorio tra le due Isole Maggiori e instabilità per le regioni centro-meridionali. A 500 hPa (5500 metri circa) ritroviamo una -26°C tra le regioni del Nord e del Centro, a 850 hPa (1500 metri circa) termiche tra 0°C/-1°C su settore adriatico e sull’isola sarda.
Domani, schema barico destinato a non subire particolari mutazioni. La tenue goccia fredda traslerà con evidente moto retrogrado sul settore balearico, linea di instabilità sulla Sardegna, struttura frontale stazionaria in azione sul settore ionico. Ancora debole afflusso di correnti orientali sulla Penisola nella bassa troposfera, ruotazione ciclonica invece delle correnti nella media troposfera attorno alla goccia fredda. Sacche termiche prossime agli 0°C gradi a 850 hPa su Adriatico centro-meridionale, settore alpino e Sardegna nord-orientale.
Sabato, goccia fredda mediterranea in penetrazione algero-tunisina e ancora instabilità su Isole Maggiori e settore ionico. Ma qualcosa muta a livello europeo. Una timida rotazione dei venti nella bassa troposfera dai quadranti occidentali sulle regioni settentrionali e lo scavarsi di un minimo sottovento tra alto Tirreno e Mar Ligure, accompagnato da una flessione dei geopotenziali in quota, è chiaro segnale che da Nord qualcosa è in avvicinamento.
Infatti, un cavo d’onda più marcato va ad addossarsi sul versante alpino settentrionale, tentativo ondulatorio meridiano ad opera della profonda depressione anglo-scandinava, che approfitta di una gobba anticiclonica appena più pronunciata in pieno Oceano Atlantico per ambire a mire espansionistiche sempre più meridionali. Azione frontale a carattere freddo già presente quindi sul comparto occidentale europeo. Prosegue l’instabilità sulle regioni meridionali italiane per conto della goccia fredda ormai insinuatasi tra Algeria, Tunisia e Libia.
Domenica, assisteremo all’interessamento più diretto dell’azione perturbata nord-europea sulle regioni settentrionali. Infatti, un cavo d’onda più marcato avrà un’evoluzione a pendolo proprio in corrispondenza del Nord, una rasoiata fresca ma non accompagnata da fenomeni di spessore. Questo anche grazie al rigonfiamento del petto da parte dell’alta oceanica, che va rapidamente a riconquistare terreno sul comparto occidentale europeo.
Ma rasoiata che ha comunque il merito di riaprire la strada a un nuovo afflusso di correnti settentrionali sul nostro paese. Nella giornata di lunedì infatti, correnti di grecale nella bassa troposfera accompagnate da correnti con componente più settentrionale nella media troposfera, provocheranno un vistoso calo delle termiche a 850 hPa e presenteranno valori intorno a 0°C su tutta la Penisola, qualcosina in meno sul versante adriatico. Inizio anno al fresco?
Il medio termine secondo il modello americano
Il primo dell’anno si aprirebbe così all’insegna di fresche correnti continentali e di una goccia fredda che in ingresso dal medio Adriatico si posizionerebbe tra le nostre Isole Maggiori, regalando precipitazioni al centro-sud.
Intanto un cuneo altopressorio oceanico, in audace propensione settentrionale, va a scavarsi una stretta strada tra l’azione fredda Polare continentale a est e l’azione Polare atlantica a ovest, fino a raggiungere la Penisola Scandinava. Ma il ricongiungimento delle due azioni fredde in un’unica azione dai propositi ondulatori meridiani, fa sì che si isoli, in corrispondenza di Capo Nord e il Mare di Barents, un’ovoidale sacca altopressoria.
Come anticipato quindi, l’azione vorticosa perturbata polare alla conquista di latitudini più meridionali e del bacino mediterraneo centro-occidentale, probabile ciclogenesi su alto Tirreno e ingresso franco dal Golfo del Leone di correnti di estrazione artico-marittima. Importante e piovoso Split Polare sulla nostra Penisola, staremo a vedere.
Il lungo termine secondo il modello americano
Il lungo termine si apre con il rinforzo del flusso zonale sul bordo settentrionale dell’anticiclone oceanico in nuova propagazione all’Europa centro-meridionale e taglio netto dello Split mediterraneo. Conseguente evoluzione a cut-off su entroterra algerino.
Per il resto riaffermazione altopressoria su Europa centro-meridionale, flusso zonale su Europa settentrionale, timido tentativo ondulatorio meridiano a sfiorare la nostra Penisola e poi nuovo sterile flusso zonale anticiclonico su di noi.
Andamento chiaramente schizofrenico da seguire passo passo. Ci ritorneremo.