Nuclei di aria fredda continentalizzata continuano ad affluire nella media troposfera sulle nostre regioni centro-meridionali, scivolando sapientemente lungo il bordo meridionale del mostro anticiclonico russo-europeo.
L’isoterma -30°C all’altezza geopotenziale di 500 hPa (5500 metri circa), stazionerà nelle prossime ore tra Sicilia e Calabria, per poi indietreggiare lentamente in area ionica. Ma sarà comunque uno scossone destabilizzante di un certo rilievo, nuvole e rovesci sparsi su tutta l’area ionica, sulla Sicilia e sulla Sardegna. Mercoledì, attenuazione dell’instabilità con probabili residui fenomeni tra Calabria e Sicilia.
All’altezza geopotenziale di 850 hPa (1500 metri circa), continua l’afflusso sulla Penisola di termiche piuttosto basse dall’area balcanica. La più parte delle regioni sotto la 0°C, con punte di -2°C/-3°C ad interessare il settore adriatico, quello tirrenico, e le nostre due Isole maggiori. Rialzo delle termiche nella bassa troposfera da giovedì, cambio d’aria a partire dal Mediterraneo occidentale. Lo vedremo in dettaglio.
Con siffatte termiche, nei rovesci più significativi, non sarà un caso veder fioccare anche a quote collinari. Nessuna ondata di gelo per carità, ma è come se il Mare Nostrum ricordasse le sue smisurate potenzialità invernali. Appena sfiorati da sbuffi freddi orientali, se solo l’azione vorticosa polare decidesse di aggiustare il tiro nei confronti della nostra Penisola…
Notiamo intanto una sempre vivida azione ciclonica in aperto Atlantico, fattore questo altresì importante per la permanente stasi anticiclonica europea. Approfittando tuttavia di un parziale cedimento delle difese altopressorie del colosso anti-stagionale in prossimità della Penisola Iberica, umidi sbuffi atlantici stimoleranno, sul comparto mediterraneo occidentale, l’innesco di sostenute correnti sud-orientali nella bassa troposfera e la risalita di un minimo pressorio dalle coste nord-africane.
Minimo più evidente in quota sulla Sardegna sud-occidentale e venerdì probabile giornata caratterizzata da sciroccali piogge sull’isola sarda e sulla Sicilia.
Evoluzione barica che, come preannunciato, sarà responsabile di un repentino incremento termico nella bassa troposfera su buona parte della Penisola.
Volgendo lo sguardo verso il Vecchio Continente, noteremo un veemente Split Polare scivolare giù dalla Russia verso l’Europa dell’Est, direzione Balcani. Aria fredda di estrazione artico-marittima che prenderà letteralmente a spallate il bordo orientale dell’anticiclone dinamico oceanico, impegnato con i suoi massimi pressori in ambito scandinavo.
E l’Italia?
Il medio termine secondo il modello americano
La parentesi piovosa in ambito mediterraneo di estrazione atlantica, pur rappresentando una piacevole novità, avrà ahimè vita breve. Così almeno pare.
Tra sabato e domenica, il tempo andrà ristabilendosi sulle Isole Maggiori, importante riaffermazione altopressoria in area mediterranea e conseguente veloce indebolimento della lieve attività ciclonica.
Intanto sull’Europa dell’Est, sui Balcani, sin giù sino al cuore del Mediterraneo orientale, l’inverno sembra fare sul serio. La suddetta ondulazione meridiana fredda dalle artiche caratteristiche ripercorrerà strade già battute. Per la nostra Penisola allora, perennemente incollata in una anticiclonica “terra di nessuno”, solo una nuova quanto sterile rinfrescata delle termiche nella bassa troposfera.
Nel frattempo, un rinvigorimento del Vortice Polare sull’Europa settentrionale, schiaccerà l’anticiclone verso l’Europa sud-orientale, che andrà a sua volta a ostacolare il suddetto affondo freddo artico. E uno slancio altopressorio più settentrionale del solito dell’alta dinamica oceanica, sarà probabile causa di insolite ravvicinate attenzioni da parte di una rinvigorita attività ciclonica britannica in area mediterranea.
Una probabile svolta?
Il lungo termine secondo il modello americano
La tendenza evolutiva del modello americano propone, sul lungo periodo, delle possibili ingerenze atlantiche o meglio fredde nord-europee.
Ma la ferocia dell’alta sub-tropicale oceanica in questo inverno ci deve indurre sempre alla calma.
Monitoriamo attentamente allora, in attesa di qualche auspicabile conferma invernale.