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GFS: Azione perturbata nord-africana. A seguire flusso zonale stabile o azione polare?

di Meloni Andrea
28 Nov 2007 - 10:37
in Senza categoria
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Nel medio lungo termine situazione dinamica con possibili nuovi affondi artici al momento di difficile precisa individuazione, ma più facilmente diretti verso l'est europeo. Fonte mappa: www.meteogiornale.it/mappe/gfs.php.
Il cut-off africano si trova in queste ore in prossimità delle coste mediterranee algerine, con un suo nucleo ancora vivo e freddo di -25°C all’altezza geopotenziale di 500 hPa (5500 metri circa) e un corrispondente minimo pressorio al suolo.

Sulla Sardegna attiva una risposta marcatamente sciroccale, soprattutto nella bassa troposfera, che fa il paio con venti che in prossimità del suolo hanno caratteristica più orientale, più freschi, in scivolamento sul Tirreno dal bordo meridionale dell’alta pressione oceanica, in queste ore impegnata a tenere a bada un recalcitrante Vortice Polare, distesa com’è per paralleli sull’Europa centro-settentrionale e su buona parte della nostra Penisola.

Già nella serata di ieri piogge hanno interessato il settore orientale dell’isola, attualmente un’intensa linea temporalesca interessa proprio le coste orientali sarde e condizioni spiccatamente instabili si susseguiranno nel corso della giornata, la dove le correnti esalteranno la componente orografica.

Le regioni meridionali, segnatamente Sicilia e comparto ionico, sono invece attualmente interessate dal passaggio di una struttura frontale a carattere caldo, prevalente nuvolosità alta e stratiforme impegna i cieli di queste regioni. Precipitazioni che si intensificheranno quando nelle prossime ore il minimo traslerà più a est, posizionandosi a largo delle coste sud-orientali sarde.

Da notare evidenti contrasti termici, riguardanti media e bassa troposfera, tra le regioni settentrionali e il Centro-Sud Italia.

All’altezza geopotenziale di 850 hPa (1500 metri circa) ritroviamo valori di -2°C/-3°C sulle regioni settentrionali, sino a 0°C/-1°C su area adriatica centrale e settentrionale. Termiche di +6°C/+8°C su regioni centro-meridionali e Sardegna, sino a +10°C sulla Sicilia meridionale.

Fa più freddo invece all’altezza geopotenziale di 500 hPa su Mediterraneo centro-occidentale, Sardegna e Tirreno centrale, -22°C contro termiche di -20°C in azione al Nord. Poteri del cut-off.

Domani ritroveremo come detto il minimo al suolo in prossimità delle coste occidentali della Sicilia, una struttura frontale a carattere freddo in azione sullo Ionio, ramo caldo sulle regioni centro-meridionali peninsulari e ritornate occlusa sulle regioni centrali, Tirreno e Sardegna. I venti assumeranno caratteristiche settentrionali proprio sull’Isola.

Venerdì mattina minimo sul Tirreno meridionale, struttura frontale fredda larga tra Ionio e Adriatico meridionale e sistema frontale occluso tra le regioni centrali e la Sardegna. Minimo poi in rapido trasferimento sui Paesi dell’ex Iugoslavia e condizioni di relativa instabilità sul centro-sud Italia. Goccia fredda letteralmente risucchiata ed entrata nell’orbita di un timido tentativo ondulatorio meridiano in azione sull’Europa dell’est e sul comparto balcanico. Su di noi prevalenti correnti settentrionali ora.

Arriviamo al fine settimana quando tra sabato e domenica si scaverà sulle regioni settentrionali un’ondulazione ciclonica ad opera di una vigorosa depressione scandinavo-britannica, desiderosa di vincere le resistenze zonali dell’alta oceanica. Ci riuscirà?

Il medio termine secondo il modello americano

Ci riuscirà solo parzialmente, almeno per ciò che riguarda la nostra Penisola.

Lunedì Split Polare che tenterà di scavare un ondulazione ciclonica più stretta e incisiva approfittando di un facilitato ingresso sulle regioni nord-orientali, minimo su alto Adriatico e forti correnti di maestrale sui bacini occidentali. Il tutto agevolato da un’erezione altopressoria dell’alta delle Azzorre con parziale contributo sub-tropicale sin su verso le Isole Britanniche. Ma asse sud-est nord-ovest, non certo congeniale e ideale per spallate da est-shift.

Intorno alla metà della prossima settimana, lo Split Polare si dimostrerà più attivo sull’area balcanica, su di noi generale miglioramento e aumento della pressione, come su buona parte dell’Europa centrale.

Sarà una veloce parentesi perturbata, soprattutto per le regioni centro-meridionali, più freddo sull’area adriatica. E poi?

Il lungo termine per il modello americano

Il lungo termine propone un nuovo primo velleitario tentativo ondulatorio ciclonico per le nostre regioni centrali adriatiche, ad opera della sempre verde depressione scandinava. Ma nuovo slancio zonale della sempre presente alta oceanica a est-shiftare anche questo nuovo tentativo. Probabile instabilità potrebbe sfiorare l’area ionica.

Poi ancora tentavi meridiani in area mediterranea vanificati dalla robusta presenza dell’alta oceanica.

Probabili intrusioni di gocce fredde potrebbero spezzare lo stabile lite motive anticiclonico.

Ritorneremo su tale nebuloso lungo termine.

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