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GFS: Aria artica in rotta verso l’Italia, prossima settimana fredda e perturbata

di Pierfranco Serra
08 Nov 2008 - 14:51
in Senza categoria
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L'isoterma 0°C a 850 hPa penetrerà la prossima settimana fino alle porte dell'Italia. Fonte: www.meteogiornale.it/mappe/gfs.php.
La nostra Penisola e il Mediterraneo centro-occidentale nell’orbita del cavo d’oda in quota dell’attività vorticosa polare presente tra la Groenlandia e le Isole Britanniche.

Correnti tendenzialmente occidentali in quota manterranno, ancora per la giornata odierna, condizioni di moderata instabilità su buona parte delle Nostre regioni.

Domani, domenica, sarà una giornata decisamente più soleggiata. L’alta pressione sub-tropicale dinamica oceanica, che allunga la mano verso il parente russo, garantirà un Tempo generalmente stabile, eccezion fatta per le aree riguardanti il Canale di Sardegna, quello di Sicilia e il comparto ionico, dove favorevoli indici di instabilità ci segnalano la possibilità di addensamenti nuvolosi e relativi rovesci.

Temperature all’altezza geopotenziale di 850 hPa (1500 metri circa) che saranno comprese tra +6°C/+8°C sulla più parte delle regioni italiche, +4°C sulla fascia alpina e prealpina.

Lunedì sarà una giornata che potremo definire d’attesa, con la suddetta azione ciclonica nord-atlantica che tenta un’evoluzione ondulatoria meridiana fredda giù verso il comparto occidentale europeo, approfittando di una gobba anticiclonica più pronunciata in prossimità delle coste meridionali groenlandesi e dell’Isola di Terranova.

Aria fresca in quota insisterà tra il Golfo di Gabes e il comparto ionico, dove troverà ancora i giusti contrasti termici che daranno luogo a nuvole e precipitazioni. Localmente coinvolte le Nostre regioni meridionali e le Isole Maggiori.

Martedì, l’ondulazione meridiana fredda con il suo carico d’aria artica traslerà in maniera pendolare verso il cuore del Vecchio Continente, cavo d’onda che raggiungerà il Nord-Ovest italico e prime precipitazioni.

Mercoledì, il classico minimo sottovento sul Ma Ligure, tenterà di trascinare la fredda saccatura sulla nostra Penisola.

Le piogge investiranno il Nord, la Sardegna e le regioni centrali. Il freddo avanza, anche se al momento le termiche più basse rimarranno confinate oltralpe (breve attesa). Nella bassa troposfera (1500 metri circa) la +3°C abbraccerà compiutamente le regioni settentrionali.

Quale evoluzione?

Il medio termine secondo il modello americano

Gli ultimi elementi che raccogliamo dal global model americano, ci raccontano di un’evoluzione si perturbata sulla nostra Penisola a partire dalla metà della prossima settimana, ma probabilmente un po’ meno fredda di quanto si paventasse nel precedente aggiornamento.

La saccatura artica andrà in cut-off, subendo l’inevitabile taglio della rediviva alta pressione dinamica oceanica, attraverso l’incremento del flusso zonale sul suo bordo settentrionale.

Fase ciclonica italica allora, con perno barico centrato in prossimità delle regioni centrali, in spostamento sul finire della settimana sulle regioni meridionali.

Termiche intorno agli 0°C nella bassa troposfera riusciranno probabilmente a fatica a interessare le regioni del Centro Italia, causa indebolimento della struttura ciclonica a seguito alla repentina rimonta altopressoria, anche in ambito mediterraneo, di cui sopra.

La neve potrebbe cadere a quote intorno ai 1000 metri sulle Alpi, quote superiori per l’Appennino centro-settentrionale.

Fase perturbata e fredda, le temperature sarebbero comunque in decisa flessione.

Monitoriamo con attenzione.

Il lungo termine secondo il modello americano

Nuova ondulazione meridiana fredda e nuova fase di maltempo sulla nostra Penisola?

E’ presto, ci ritorneremo.

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