Situazione Mentre le regioni meridionali italiane e le isole sono raggiunte dal caldo soffio di un promontorio africano, il centro e soprattutto il nord della nostra penisola sono alle prese con una circolazione incerta, a tratti fresca, frutto dell’azione instabile di una conca depressionaria presente sull’Europa centro-settentrionale.
Un’altra area di basse pressioni è situata al largo delle coste iberiche, mentre più a nord, sulle isole britanniche, una zona di relative alte pressioni garantisce tempo migliore, anche se in quota piuttosto freddo (valori termici ancora negativi ad 850 hPa)
Se in Europa centro-occidentale il clima si presenta diffusamente fresco a nord delle Alpi, con diverse aree di instabilità, spostandoci verso levante, anche al latitudini molto settentrionali, si va progressivamente incontro ad un flusso di aria più mite, grazie alla risalita di un’onda dinamica che, al confine con l’Asia, determina temperature in quota superiori ai 5 °C, anche oltre il Circolo Polare.
Evoluzione a 72 ore i due poli antagonisti presenti oggi in Atlantico, alta britannica e depressione portoghese, oggi tenderanno ad avvicinarsi al continente.
Così, se da un lato assisteremo al definitivo allontanamento verso levante dei corpi nuvolosi che anche stamani insistono su molte nostre regioni, dall’altro dovremo fare i conti con l’imminente aumento della nuvolosità sui versanti occidentali italiani, dovuto all’innesco di un richiamo da sud.
Tale tendenza si consoliderà nella giornata di domani, con la genesi di un sistema nuvoloso, per contrasto con un flusso più fresco di origine balcanica, che attraverserà il sud Italia, portandosi poi sul Mar Egeo.
Venerdì 13 il lieve aumento della pressione nella media troposfera indurrà un generale miglioramento: l’estensione di una piccola cresta anticiclonica dal nord Africa determinerà infatti una breve pausa di tempo discreto, anche se con temporanee incertezza su Tirreno centro-settentrionale, Sardegna e nord-ovest.
Temperature ovunque miti, o inizialmente fresche al nord caratterizzeranno le prossime 72 ore, grazie alla progressiva prevalenza di una corrente meridionale.
Tedenza a 72-168 ore Sabato 14 l’area di bassa pressione posta sull’Iberia tenderà ad arretrare verso l’Atlantico; ma sarà illusoria la rimonta anticiclonica che ne conseguirà: assieme all’apparente ritiro della circolazione depressionaria, assisteremo infatti alla migrazione in alto Atlantico della cellula di alta pressione delle isole britanniche.
Un caposaldo anticiclonico abbastanza robusto verrà a costituirsi sulla Groenlandia, mentre l’area mediterranea sarà sempre di più contesa fra il vortice atlantico, giunto frattanto con rinnovato vigore al largo della Bretagna, ed una circolazione fredda sul Mar di Norvegia, pronta a riportare l’inverno su ovest Scandinavia ed Islanda.
A prevalere sulle nostre regioni sarà il flusso umido atlantico, che porterà , tra sabato e domenica, un progressivo peggioramento, con piogge localmente abbondanti su tutta la penisola.
L’inizio della settimana prossima vedrà un ulteriore consolidamento dell’alta groenlandese, mentre più ad est la presenza di un profondo vortice depressionario risucchierà aria molto fredda in direzione dell’Islanda e della Scozia.
A latitudini più basse la depressione sul vicino Atlantico si avvicinerà lentamente ai nostri mari: ad una breve pausa di variabilità che caratterizzerà la giornata di lunedì, seguirà così un nuovo peggioramento, causato dell’insediamento di un piccolo ma intenso sistema depressionario sulla Corsica.
Riflessioni di lungo termine e conclusioni Il tempo nel lungo termine sarà inizialmente caratterizzato dalla presenza della vasta saccatura fredda sull’Europa settentrionale che impedirà lo sviluppo di onde calde sull’Italia.
La circolazione a componente meridiana inibirà altresì l’affermazione dell’alta atlantica, con le immaginabili conseguenze del tempo sulle regioni italiane; un tempo contraddistinto da una certa vulnerabilità, a causa dell’assenza di una chiara figura anticiclonica, con il Mediterraneo solcato da un susseguirsi di promontori di debole entità e moderati cavi d’onda.
Alla luce delle odierne analisi, la fascia anticiclonica sembra prediligere le latitudini più settentrionali; ciò favorirà frequenti strappi nella matrice del geopotenziale, ed arrecherà nuove battute d’arresto ad una stagione che, dopo l’exploit estivo di inizio mese, sembra voler tornare sui suoi passi, proponendoci, probabilmente ancora per parecchi giorni, un tempo un po’ bizzarro.
Soltanto sul finire del mese, ma qui siamo nel puro campo delle ipotesi, potremmo assistere ad un ritorno del tempo anticiclonico, grazie alla rimonta dinamica (per ora solo un cenno) dal nord Africa.