Col passare dei giorni abbiamo più certezze… lo scenario meteo che si va prefigurando è realmente esplosivo.
I modelli matematici di previsione hanno individuato, all’unisono ormai, una possente ondata di gelo diretta verso il Vecchio Continente. Ondata di gelo che, lo sappiamo, è dettata da complesse manovre atmosferiche che possono ricondursi facilmente – si fa per dire – alla rottura del Vortice Polare e alla sua sostituzione ad alte latitudini da strutture di Alta Pressione.
Ora, per noi la cosa più importante è capire se l’Italia verrà coinvolta o meno. Diciamo che al momento, carte alla mano, l’ipotesi più probabile contempla un coinvolgimento del Nord e forse del Centro Italia, in parte anche della Sardegna. Il Sud potrebbe restare ai margini.
Tuttavia, giusto dirlo, mancano ancora 4-5 giorni e le mappe potrebbero cambiare. Ciò che ancora non è dato sapere con esattezza è il ruolo dell’Atlantico, ovvero l’Atlantico potrebbe in qualche modo – tramite una sostenuta attività depressionaria – richiamare a sé il nucleo gelido facendolo sfilare rapidamente e verso nord. Ma… attenzione, perché non è così sicuro che l’azione ciclonica atlantica sia capace effettivamente di inibire l’eventuale sviluppo di un ponte d’Alta Pressione tra l’azzorriano e l’Anticiclone che andrà ad affermarsi in Scandinavia.
Se tale ponte si realizzasse l’Italia potrebbe rappresentare l’obbiettivo principale, o comunque verrebbe coinvolta più direttamente con effetti a dir poco eclatanti. Al momento tale ipotesi è minoritaria, ma lo ripetiamo: mancano diversi giorni e le carte in tavola potrebbero cambiare improvvisamente.
Anche perché le complesse dinamiche atmosferiche si stanno ancora svolgendo, con un nuovo possente riscaldamento della Stratosfera ancora in auge. Attendiamo che ciò avvenga, poi probabilmente ne sapremo di più.