La massa di aria gelida che ha investito già nelle prime ore di venerdì la parte orientale della Scandinavia, la Finlandia e la Russia europea ha raggiunto tra il pomeriggio e la sera gli stati dell’Europa centro-orientale. Oltre che nelle Repubbliche Baltiche (giornata di ghiaccio in tutte e tre le capitali baltiche, -6°C aTallinn in serata, con rovesci di neve accompagnati da forti rafiche di vento, a Vilnius la giornata si è chiusa con il termometro sceso a -9°C), temperature in picchiata anche su Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca e Germania centro-orientale. Sia Praga che Monaco di Baviera sono scese ampiamente sotto gli 0°C, con rovesci intermittenti di neve, di debole intensità. Rovesci intermittente di neve e freddo in aumento anche a Varsavia, Cracovia, Vienna, Bratislava.
Sulle montagne della Mitteleuropa protagonista anche il vento. Ai 1613 metri dello Sniezka, in Polonia, oltre al freddo intenso (venerdì il termometro è sceso sotto -10°C poco dopo mezzanotte, raggiungendo -14°C in serata), da segnalare anche il vento forte, che ha raggiunto i 97 km/h. Raffiche fino a 94 km/h agli oltre 2600 metri del Lomnicky Stit, sui Tatra, in Slovacchia, dove il termometro è sceso fino a -22°C ed è nevicato abbondantemente (18 mm di precipitazione in 24 ore, manto nevoso spesso 236 cm).
Piogge torrenziali hanno investito parte del Queensland (nell’est dello stato), in Australia nordorientale, tra giovedì e venerdì. Particolarmente colpita la città di Mackay, dove le inondazioni hanno costretto ad evacuare circa 2000 abitazioni, oltre ad avere sommerso molte strade e fatto interrompere l’erogazione dell’energia elettrica in molte case e imprese. Tra le 0 GMT di giovedì e la stessa ora di venerdì, 356 i millimetri di pioggia caduti a Mackay, 625 a Mackay Eas, 615 a Gooseponds. 494 a Greenmount. Più a nord, 113 mm a Townsville tra le 12 GMT di giovedì e la stessa ora di venerdì.
Nell’estremo nord dell’Australia, nei Territori del Nord, pioggia torrenziale a Mccluer Island, con 117 mm caduti tra le 6 GMT di giovedì e la stessa ora di venerdì.
Il ciclone Nicholas, attualmente un “categoria 1”, è una minaccia seria per il nordovest dell’Australia. Venerdì 15 febbraio alle 12 GMT, Nicholas era centrata a 16,4°S 118,8°E, sull’Oceano Indiano meridionale, circa 260 miglia a nord di Port Hedland, in Australia Occidentale, accompagnata da venti sostenuti fino a quasi 130 km/h. Nicholas si muoveva verso sudovest a 11 km/h e anche nei prossimi giorni si sposterà verso sud-sudovest, rinforzando fino a diventare ciclone di categoria 2 intorno alle 12 GMT di sabato. Nicholas dovrebbe fare “landfall” sulla costa dell’Australia Occidentale, a ovest di Port Hedland, presso Roebourne, intorno alle 6 GMT di domenica.
Ivan, anch’esso in azione sull’Oceano Indiano meridionale, è rinforzato venerdì, raggiungendo lo status di ciclone tropicale di categoria 2. Giovedì alle 6 GMT era centrato a 15,3°S 55,7°E, circa 340 miglia a est di Antalaha, Madagascar, con venti sostenuti fino a quasi 150 km/h. Ivan si muoveva verso sudovest a 22 km/h. Nei prossimi giorni, Ivan è previsto in ulteriore rinforzo (sabato alle 18 GMT il vento sostenuto dovrebbe sfiorare i 170 km/h) e in spostamento verso ovest-sudovest. Il ciclone dovrebbe fare landfall sul Madagascar nordorientale, per il quale rappresenta una seria minaccia, domenica mattina, ora GMT.