Sono ulteriormente diminuite sabato le temperature sulle Alpi, raggiungendo valori molto bassi in particolare sui versanti settentrionali. In Svizzera, minime -19,4°C alla Jungfraujoch, m 3580, -17,8°C al Corvatsch, m3315, -13,3°C al Saentis, m 2500. In Austria, -15,5°C ai 3105 metri del Sonnblick, -11,0°C al Patscherkofel, m 2254, -9,9°C a Vilacheralpe, m 2160, -6,8°C ai 1621 metri di Feuerkogel. In Germania, -16,8°C alla Zugspitze (m 2962), .8,9°C al Wendelstein (m 1835). In Slovenia, -12,7°C ai 2515 metri del Kredarica. Molte di queste montagne hanno ricevuto anche significativi apporti nevosi. Alla Zugspitze sono caduti 29 mm di neve fusa tra le 12 GMT di venerdì e la stessa ora di domenica, portando lo spessore del manto nevoso a 70 cm, mentre i 13 mm caduti al Wendelstein hanno portato l’altezza della neve a 16 cm.
L’afflusso di aria fredda che sta interessando anche il nostro paese si è manifestato anche con forti venti di bora sulla costa adriatica della Croazia e di bise sul Lago di Ginevra. Sabato le raffiche hanno raggiunto (dati aggiornati alle 17) i 105 km/h a Rijeka, gli 85 km/h a Split, gli 80 km/h a Ginevra.
Una violenta ondata di maltempo ha investito tra giovedì e venerdì gli Stati Uniti Centrali, in un’area compresa tra i Grandi Laghi ed il Golfo del Messico. Un fronte di aria fredda, in movimento da Ovest verso Est, a contatto con il mare caldo del Golfo del Messico ha generato una forte depressione. Nel suo spostamento orientale ha dato poi vita a volenti tornado (ne sono stati segnalati una trentina), che hanno a loro volta seminato distruzione e provocato 6 vittime tra Michigan e Missouri. Tra le 6 GMT di giovedì e la stessa ora di venerdì, registrati, per il passaggio della perturbazione, 67 mm a Duluth, Minnesota, 38 a Covington, Kentucky, ed Evansville, Indiana, 37 ad International Falls, Minnesota.
Abbondanti le precipitazioni, tra venerdì notte e le prime ore di sabato, tra Quebec orientale, Nova Scotia e New Brunswick, nel Canada sudorientale. Tra le 0 e le 12 GMT di sabato, in Quebec sono stati registrati 43 mm a Saint Hubert, 40 a L’Acadie, 39 a Port Menier e Montreal/Dorval, 35 a La Tuque, 33 a Baie Comeau. Tra le 6 e le 12 GMT, 50 mm a Kajimkujik e 32 mm a Yarmouth, in Nova Scotia, mentre in New. Brunswick sono caduti 26 mm a Grand Manan Sar.
Kajiki, nella parte ovest del Pacifico Settentrionale, è divenuto rapidamente un potente tifone. Alle 12 GMT di sabato era centrato a 24,5°N 141,1°E, nei pressi di Iwo Jima, una delle isole Volcano, appartenenti al Giappone, accompagnato da venti sostenuti fino a oltre 190 km/h, tali da far classificare Kajiki come tifone di categoria 3. A Iwo Jima pioggia forte, vento a 80 km/h, con raffiche a 139 km/h, alle 22 ora locale, con la pressione scesa a 989 hpa, 13 in meno rispetto a 3 ore prima. Dopo aver interessato le isole Bonin e Volcano, Kajiki nei prossimi giorni si dirigerà verso nordest, in mare aperto, indebolendosi.
Kiko è sempre in azione sulla parte est del Pacifico Settentrionale. Alle 15 GMT di sabato era classificato come “tropical storm”, con venti sostenuti fino a 100 km/h che soffiavano intorno ad un centro situato a 18,1°N 106,6°W, al largo del Messico nordoccidentale. Piogge localmente molto abbondanti sono cadute nella regione, in particolare a Tuxpan sono stati registrati 118 mm in 24 ore, tra le 12 GMT di venerdì e la stessa ora di sabato. Spostandosi verso nordovest e rinforzando a uragano, Kiko potrebbe interessare con piogge torrenziali e forti venti, nei prossimi giorni, la parte sud della penisola di Baja California.