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Gelo nella regione alpina, neve a Minorca, freddo, con minima negativa sabato, anche a Casablanca

di Giovanni Staiano
30 Gen 2005 - 18:53
in Senza categoria
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Nell'immagine satellitare (fonte www.nrlmry.navy.mil), riferita alle 9 GMT di venerdì 28 gennaio, si  nota l'intensa nuvolosità sul Madagascar occidentale.
Freddo intenso in questi ultimi giorni nella regione alpina. A Davos, nelle Alpi Svizzere (nei Grigioni) la temperatura è scesa a -21°C nella notte tra giovedì e venerdì, non superando poi i -12°C nella giornata di venerdì. A Salisburgo, nel nordovest dell’Austria, la minima di venerdì è stata -15°C, 11°C più bassa della media delle minime di gennaio, mentre alle 12 GMT il termometro non era andato oltre i -8°C (la media delle massime di gennaio è +2°C).

Molto fredda in Baviera la mattina di sabato 29 gennaio. Monaco è scesa a -20°C, mentre Kempten e Obertsdorf, nel sudovest del Land, sono scese poco al di sotto dei -21°C.

Ma l’aria fredda ha fatto un lungo cammino verso sud-sudovest, attraversando il Mediterraneo occidentale e raggiungendo il nordovest dell’Africa. Già il Meteogiornale vi ha scritto della neve di Algeri, ora vi vogliamo segnalare che Casablanca, in Marocco, ha avuto una massima, venerdì 28, di soli 10,5°C, 7°C in meno della media della media delle massime del mese. Nella notte tra venerdì e sabato, con cielo sereno e vento debole, la temperatura è poi scesa fino a -1°C, 8°C in meno della media delle minime per Casablanca.

Il freddo e la pioggia di Minorca, una delle Isole Baleari, degli ultimi giorni sono da ricondurre alla stessa origine del freddo del Marocco. Nelle 18 ore antecedenti le 12 GMT di sabato 29, sull’isola sono caduti 22 mm, oltre un terzo della media di gennaio (60 mm), con il termometro che alle 12 GMT si è fermato a 6,2°C. La media delle massime di Minorca è 13,3°C. Da segnalare anche il vento: alle 15 GMT di sabato soffiava alla velocità di 30 nodi, da nord.

Nei giorni precedenti i venti freddi settentrionali che soffiavano sul fianco occidentale della depressione mediterranea avevano spinto verso il basso i termometri in molte città dell’Iberia. Segnaliamo che Granada mercoledì mattina ha registrato una minima di -8,6°C (10°C abbondanti sotto la media delle minime di gennaio, che è 2,1°C), mentre Mahon, sull’isola di Minorca, è stata imbiancata da una nevicata, essendo stati appunto in forma nevosa gli 8 mm di equivalente in pioggia registrati tra le 18 GMT di martedì e le 12 GMT di mercoledì, ora in cui il termometro segnava solo 0,4°C

La presenza di questa area di bassa pressione quasi stazionaria sul Mediterraneo Centrale ha provocato, come risposta sul lato orientale della stessa, l’innesco di caldi venti sudoccidentali che hanno soffiato dall’entroterra sahariano verso l’Egitto orientale e parte del Medio Oriente, portando la massima del Cairo a 28,0°C venerdì e ancora più in alto sabato. Sull’argomento rimandiamo a un articolo di approfondimento.

La fase di tempo invernale insolitamente mite a Mosca, capitale della Russia, è terminata. Mercoledì 26 gennaio la temperatura media è stata di circa 3°C più fredda rispetto alla media, mentre i 41 giorni precedenti erano stati sempre più miti rispetto ai valori medi di giornata. Nel periodo 16 dicembre – 25 gennaio lo scostamento dalla media è stato di quasi 9°C.

Piogge insolitamente intense hanno interessato il sudest della Groenlandia questa settimana, con Angmagssalik che ha registrato 137 mm in tre giorni, tra martedì mattina e venerdì mattina. La località in questo breve periodo temporale ha superato la media mensile di gennaio, che è di 94 mm. Il fatto che in pieno inverno abbia piovuto a così alte latitudini è dovuto alla particolare situazione barica, con le correnti miti e umide atlantiche costrette ad aggirare l’alta pressione “allungata” verso nord, con conseguente impatto sulla costa del sudest della Groenlandia e precipitazioni favorite dalla presenza dei rilievi alle spalle (effetto stau).

Un altro aspetto di questa situazione barica è stato infatti il caldo insolito nel sud della Groenlandia. Nella notte tra martedì e mercoledì a Narsarsuaq la temperatura non è scesa al di sotto di +3,2°C, oltre 15°C al di sopra della media delle minime di gennaio, che è di -12,2°C. Durante il giorno si sono raggiunti gli 11,1°C di massima, mentre giovedì si sono toccati addirittura i 12,1°C.

Anche l’Islanda ha fatto registrare in questi ultimi giorni, per lo stesso motivo, temperature elevate. L’isola è stata anche battuta, tra venerdì e sabato, da forti venti. Akureyri, nel nord, ha registrato per molte ore venti di intensità compresa tra 55 e 75 miglia orarie. La temperatura massima di venerdì è stata 10,6°C, mentre lo stesso giorno Reykjavik si è fermata a 7,1°C (sabato massime rispettivamente 11,4° e 7,5°C). Su Akureyri le correnti meridionali, già miti in partenza, sono giunte ulteriormente riscaldate per effetto favonico. Venerdì sera, da segnalare anche le raffiche fino a 80 miglia orarie a Scoresbysund, nell’est della Groenlandia.

Mercoledì 26 gennaio è stata una giornata calda in parte del sudest dell’Australia. La temperatura all’aeroporto di Geelong, nello stato di Victoria, a sudovest di Melbourne, è salita a 36°C, 11°C abbondanti oltre la media delle massime del mese (24,2°C). Il caldo, insieme al passaggio di un fronte diretto verso est, ha portato allo sviluppo di nubi temporalesche che, nelle 12 ore antecedenti le 10 GMT, hanno scaricato 86 mm di pioggia, oltre il doppio della media di gennaio, che è di 37 mm.

Venerdì 28 gennaio Melbourne, metropoli australiana nello stato di Victoria, ha fatto registrare temperature massime, nelle sue diverse stazioni, tra 35° e 37°C, mentre la media delle massime di gennaio è 25,8°C. Questo gran caldo ha disturbato lo svolgimento dell’Australian Open di tennis, costringendo anche a una sospensione. Sabato il cambiamento delle condizioni atmosferiche è stato brusco, con nubi, pioggia e correnti freschi meridionali, che hanno a malapena permesso al termometro di superare i 20°C. A ovest di Melbourne, a Elliston, nell’Australia Meridionale, il cambiamento è avvenuto venerdì sera, con temporali che hanno scaricato 88 mm in 6 ore, tra le 5 e le 11 GMT, in una città dove la media di gennaio è di soli 10 mm. Tornando a venerdì, ha fatto caldo anche nell’Australia Meridionale, con Adelaide che ha toccato i 38,8°C, esattamente 10°C in più della media delle massime di gennaio.

A Saint John, Terranova (Canada), nei sette giorni tra sabato 22 e venerdì 28 gennaio sono caduti, tra nevischio, neve e pioggia, ben 216 mm (media mensile 74 mm). In particolare 88 mm, quasi tutti in forma nevosa, sono stati registrati tra le 12 GMT di giovedì e la stessa ora di venerdì.

Venerdì pomeriggio la temperatura a Dawson, nello Yukon (Canada) ha oscillato tra -43° e -39°C, mentre la media delle massime di gennaio nella città è di poco inferiore a -19°C. Sempre nello Yukon, da segnalare la minima di -46,3°C a Old Crow, che venerdì 28 è stata così la località più fredda del pianeta. Con Ojmjakon ferma a -40,3°C di minima e Verhojansk arrivata a -43,0°C, la località più fredda dell’Asia venerdì 28 gennaio è stata invece Tosontsengel, in Mongolia, a 1723 m, con -44,8°C.

Nelle 6 ore antecedenti le 12 GMT di mercoledì, 9 mm di pioggia sono caduti a Yuma, in Arizona. Il quantitativo, in assoluto modesto, rappresenta comunque un valore quasi pari alla media di gennaio, che è 10 mm.

Una perturbazione in movimento verso est ha interessato gran parte della California, il Nevada e l’Arizona tra venerdì 28 e la mattina di sabato 29 gennaio. Kingman, circa 100 miglia a sudest di Las Vegas, nell’ovest dell’Arizona, ha registrato 30 mm in 12 ore (0-12 GMT di sabato), più della media di gennaio, che è di 23 mm.

Intense piogge temporalesche continuano a tormentare la Guyana, aggravando i problemi causati la settimana precedente dalla peggiore alluvione da oltre un secolo nell’area intorno alla capitale Georgetown. A Timehri-Cheddi Jagan Airport sono caduti 77 mm nelle 24 ore antecedenti le 12 GMT di giovedì. La media mensile è di 243 mm.

Nell’est della penisola di Kamchatka, in Russia, vi sono stati tre giorni di intense precipitazioni nevose tra mercoledì e venerdì, con accumuli localmente superiori al metro e spessore del manto nevoso arrivato localmente a superare i 2 metri. La neve ha poi continuato a cadere anche sabato. A Petropavlovsk, dove tra martedì e sabato è caduto più di 1 metro di neve, il manto nevoso era alto 208 cm alla fine di venerdì e ha raggiunto i 220 cm sabato.

In Pakistan, 25 mm di pioggia sono caduti a Karachi, sulla costa, tra le 12 GMT di lunedì e la stessa ora di martedì. Questo quantitativo di pioggia può sembrare modesto, ma non lo è visto che la media pluviometrica di Karachi è di soli 7 mm in gennaio. Rimanendo in Pakistan, andiamo a Parachinar, località a circa 1800 metri di quota, tra i monti del nordovest del paese, presso il confine afgano. Qui è caduta abbondante la neve, con caduta di 43 mm di equivalente in pioggia, tra le 0 e le 12 GMT di giovedì 27 gennaio. La media mensile è 65 mm. Più a est, e molto più in basso, i 24 mm registrati a Jhelum nello stesso periodo, sono più della metà della media mensile, che è pari a 45 mm.

22 mm di pioggia, a carattere temporalesco, sono caduti a Hyderabad, nello stato indiano dell’Andhra Pradesh, tra le 3 GMT di martedì e le 12 GMT di mercoledì. La media di gennaio è di soli 6 mm.

Nella città di Nanchang, nella provincia dello Jiangxi, in Cina, sono caduti 39 mm di pioggia nelle 30 ore precedenti le 12 GMT di giovedì 27 gennaio. Questo quantitativo è circa tre quarti della media di gennaio (56 mm).

La seconda parte della settimana è stata molto piovosa in parte del Madagascar occidentale, interessato dagli effetti della “tropical storm” Felapi, che appunto nelle prime ore di venerdì ha fatto “landfall” appena a sud di Toliara. Due città costiere, Morondova e appunto Toliara, sono state particolarmente interessata da intense precipitazioni a carattere prevalentemente temporalesco. A Morondava sono caduti 165 mm in 36 ore, tra giovedì mattina e venerdì sera, o se preferite 183 mm tra mercoledì mattina e venerdì sera. A Toliara, dove la media pluviometrica di gennaio è 73 mm, sono caduti 150 mm nelle 48 ore comprese tra mercoledì e venerdì mattina, di cui ben 107 tra le 6 GMT di giovedì e la stessa ora di venerdì.

E’ stagione secca in Costa d’Avorio, e infatti la media pluviometrica di Yamoussoukro di gennaio è 26 mm. Notevole quindi l’evento di giovedì 27 gennaio, quando temporali hanno scaricato 75 mm di pioggia sulla città in sole 6 ore, tra le 6 e le 12 GMT.

Città del Capo, in Sudafrica, è caratterizzata da clima mediterraneo, con estate asciutta, come dimostra la media pluviometrica di gennaio, che è di soli 15 mm. Nelle 6 ore antecedenti le 12 GMT di venerdì 28 sono caduti 11 mm, quasi eguagliando la media del mese. Parte della regione del Capo ha continuato anche sabato a essere interessata da piogge per la presenza di un’area di bassa pressione, centrata a poca distanza dalla costa. Riversdale, 150 miglia a est di Città del Capo, ha registrato 37 mm di pioggia nelle 24 ore antecedenti le 6 GMT di sabato, una volta e mezzo la media pluviometrica di gennaio (23 mm).

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